Mattinata. ”Faccio riferimento al Vs. articolo apparso in data 11.11.2015 concernente la cronaca di Mattinata avente come titolo “Furto e ricettazione gommoni, 3 misure coercitive, 2 di Mattinata” per significarVi quanto appresso. Nella vicenda in questione, come per altro ammesso anche dagli stessi militari operanti, le indagini condotte, definite testualmente “tempestive”, sono state tanto sbrigative quanto approssimative, motivo per il quale per i miei assistiti, tutti residenti nel Comune di Mattinata, il quadro probatorio raccolto è frutto di impulsive deduzioni e pressoché inconcludenti evidenze. Anzi:la chiarezza della dinamica così come sviluppatasi, ovvero del ritrovamento da parte dei miei assistiti di tre relitti di gommoni abbandonati nel basso fondale della locale darsena e del loro obbligo a norma del codice della navigazione di assistenza e salvataggio di dette imbarcazioni, fa sì che essi abbiano posto in essere tutte le incombenze sottese al loro status, in quel momento, di naviganti. Ancora; proprio in virtù di tali operazioni la pattuglia dei carabinieri sopraggiunta nell’immediatezza nulla di criminoso o illecito contestava – né avrebbe potuto – ai predetti all’epoca dei fatti, ovvero nei primissimi giorni del luglio scorso, se non constatare che ignoti, e cioè i veri autori del furto in commento, si erano dati alla fuga in direzione della città di Vieste. Non si trascuri neppure il notorio e acclarato dato che i miei assistiti, pescatori professionisti, gestiscono proprio su quel molo un attività di noleggio barche per cui la loro presenza sul posto non era accidentale né inspiegabile.Per ultimo, solo grazie ad essi il proprietario dei mezzi natanti citati riusciva a rimettere in sesto i propri beni e a ritornare via mare nel porto di provenienza”.
(Mattinata, 12.11.2015 – F.to Avv. Pierpaolo Fischetti)