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Tarquinio: proroga governo Monti scelta inaccettabile

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
1 Aprile 2013
Politica //

Monti (st - fanpage@)
Roma – «PER quanto rispettabile, la scelta del Presidente Napolitano di prorogare un governo delegittimato dal voto degli italiani è del tutto ingiustificabile. La resa, per oltre un anno, del Parlamento ad un governo di tecnici che ha disastrato il Paese che avrebbe dovuto amministrare saggiamente è inaccettabile: io non voterò mai, supinamente, i provvedimenti di Monti che l’elettorato italiano ha sonoramente bocciato e che ora il Presidente Napolitano continua ad avallare, come se nulla fosse successo, come se gli italiani non avessero espresso chiaramente la volontà di dare all’Italia un governo seriamente interessato alle emergenze sociali, economiche ed occupazionali che sta vivendo».


È categorico e sferzante il giudizio che il senatore del Pdl, Lucio Tarquinio, riserva alla decisione del Presidente della Repubblica. «Mettere sottovuoto la democrazia, rimandando ad un sedicente consulto di saggi ogni soluzione all’inerzia provocata ed appalesata da alcune forze politiche, si rivelerà non solo inutile ma è, soprattutto, preoccupante perché il vulnus istituzionale insinuato già un anno fa col governo Monti crea presupposti laceranti il confronto democratico che, mi auguro, possa recuperare la propria dignità rappresentativa. Le forze politiche responsabili, Pd e Pdl, in questo momento dovrebbero riacquistare la consapevolezza che le decisioni unilaterali, per quanto autorevoli possano essere, sono un rischio per la democrazia quando ritengono di fare a meno di essa.


In momenti drammatici della storia italiana – si pensi al terrorismo – Dc e Pci, pur su fronti diametralmente opposti, seppero addivenire ad una sintesi dialogica per il bene del Paese. L’emergenza democratica, la crisi economica, la disperazione sociale, che stiamo attualmente vivendo non sono da meno. Per questo, per il bene del Paese mi auguro che Pd e Pdl riescano a trovare soluzioni univoche all’impasse istituzionale e governativa; altrimenti, per il bene del Paese, è meglio restituire ogni decisione democratica a chi di diritto ha il potere di esprimerla: i cittadini italiani».


Redazione Stato

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