Un resoconto di come l’intero mondo tech stia combattendo l’epidemia e i vari fronti. “E’ un nemico invisibile quindi per vincerlo occorrono le stesse armi”. Il giornalista scientifico Antonio Piazzolla, di Foggia, ha pubblicato sulla rivista Forbes Italia (il 7 marzo, quando il Nord era già in piena emergenza) https://forbes.it/2020/03/07/da-harvard-ad-alibaba-chi-usa-intelligenza-artificiale-contro-virus/ un lavoro in cui passa in rassegna tutto quanto il mondo tech abbia messo a punto per studiare e prevenire le mosse del virus. “Se c’è un incendio – ci spiega molto semplicemente – possiamo prevedere dove si propagherà, considerando ad esempio fattori come il vento e la topografia del terreno interessato, questo perché un incendio brucerà più velocemente in salita. Su questa linea logica, contro i virus abbiamo armi che funzionano in modo analogo, cioè software con capacità di ragionare grazie ai dati ed alle conoscenze fornite dall’uomo”.
Con il deep learning (l’apprendimento automatico) una macchina può fare previsioni circa la propagazione della pandemia attraverso dati appresi grazie all’utilizzo di algoritmi, e può quindi suggerisci come contenere il contagio. Aggiornando con nuovi dati si può avere un quadro ancora più preciso. “Gli algoritmi possono essere abbinati con i big data facendo previsioni su molecole per i farmaci e per i vaccini anche attraverso una comparazione con farmaci già usati. E’ chiaro che tutto ciò deve essere interpretato dall’uomo e qualora dovessimo conoscere qualcosa di nuovo sul virus, dovremmo fornire queste informazioni per ottenere dati maggiormente vicini alla verità”.
Nell’articolo sono elencati i colossi internazionali che hanno sviluppato questa intelligenza artificiale interagendo anche con le macchine per la tomografia toracica. E’ il caso di Jack Ma di Alibaba.
La domanda a Piazzolla – anche per come immaginiamo questa task force mondiale allo studio del Covid- è se gli studiosi, i produttori di intelligenza artificiale abbiano un confronto fra di loro. “Ognuno ha il proprio progetto. In ogni caso è importane che la politica sia rispettosa dell’ambito scientifico stanziando ulteriori fondi per la ricerca non solo su ciò che si sta già studiando ma su quello che verrà, anticipando cure e terapie”. L’argomento del suo prossimo lavoro riguarda l’ambito spaziale “perché abbiamo satelliti per le rilevazioni geologiche che possono dare aiuti per la pandemia”.
Redazione StatoQuotidiano.it