Le partite decisive della Champions League sono i momenti in cui il vero carattere dei top player viene mostrato sul campo di calcio. La storia ha ricordato questi nomi per il loro contributo alle vittorie dei loro club.
Gli appassionati di sport onorano questi atleti non solo per i loro risultati eccezionali. La finale di Champions League è uno degli eventi più attesi dai bookmaker. I migliori siti scommesse offrono quote incredibili sui risultati più imprevedibili. Zinedine Zidane, Sergio Ramos e altre leggende del calcio hanno regalato a molti appassionati di sport non solo una tempesta di emozioni, ma anche vincite a sei cifre.
Diego Milito
Nonostante l’argentino non sia mai stato una star di livello mondiale (ne è prova il suo ruolo di riserva ai Mondiali 2010), è riuscito a diventare l’eroe della finale del più prestigioso torneo per club. La partita decisiva della stagione 10/11 della Champions League è stata quella tra Internazionale e Bayern Monaco. Il club milanese ha giocato un calcio difensivo, gestendo abilmente il pressing dei tedeschi. Tuttavia, fu Milito a superare le difese avversarie e a segnare due gol. A 30 anni, la gloria di eroe si abbatte su di lui e quell’anno vince quasi tutti i premi individuali della sua carriera.
Henrik Larsson
Nella stagione 05/06, Henrik aveva già 34 anni. La leggenda scozzese del Celtic, che aveva lasciato l’anno prima, si era accontentato di un ruolo di sostituto al Barcellona. Chi avrebbe mai pensato che sarebbe stato lui a portare ai catalani il “capello”? In quella partita, l’Arsenal, dissanguato dal cartellino rosso, riuscì comunque a segnare dalla norma, ma la squadra spagnola non riuscì a contrastare i londinesi. Frank Rijkaard ha deciso di liberare il veterano per l’ultima mezz’ora del secondo tempo, che è diventato immediatamente il principale elemento d’attacco del Barça.
Prima Larsson ha messo brillantemente il suo avversario in posizione di attacco con un calcio di rinvio, poi ha fornito un passaggio sottile che ha raddoppiato il punteggio di Belletti. Purtroppo la prodezza dello svedese passò inosservata a molti tifosi, ma persino Thierry Henry Henry, distrutto dalla sconfitta, riconobbe il ruolo chiave di Henrik in quel momento.
Zinedine Zidane
Prima della finale di Champions League della stagione 01/02, Zizou fu sottoposto a una vera e propria prova di forza. Qui entrarono in gioco due fattori. Il primo era la cifra impressionante pagata dal Real Madrid per il francese e il secondo erano le due finali perse con la Juventus.
L’avversario del Madrid all’epoca era il Bayer Leverkusen, che fece scalpore sia a livello nazionale che internazionale. La partita fu dura per entrambe le squadre. Il punteggio del primo tempo era di 1-1 e nessuno voleva subire gol. Ma poi è subentrato Zidane, che con un incredibile tiro da fuori area ha messo la palla nel “nove”. Secondo lo stesso giocatore, ha provato a ripetere questo gol molte volte in condizioni più tranquille, ma non è mai riuscito a ricreare un simile capolavoro.
Filipe Inzaghi
Il modo di giocare dell’attaccante italiano è diventato leggendario, perché nessuno sapeva giocare sul filo del fuorigioco come lui. A 33 anni la sua velocità non è più così esplosiva e al Milan diventa un giocatore di rotazione, lasciando il posto al più giovane Gilardino. Ma quando arrivò il momento della finale di Champions League 2006/07, l’allora allenatore del club italiano Carlo Ancelotti optò improvvisamente per l’esperto attaccante. Anche il presidente del club Berlusconi era contrario, ma l’allenatore non si è lasciato scoraggiare.
Alla fine, papà Carlo aveva ragione come sempre. In quella partita, Pipo fece una doppietta segnando alla fine di ogni tempo. La partita finì 2-1 e il Milan poté vendicarsi del Liverpool per aver perso la finale di due anni prima.
Sergio Ramos
Il leggendario difensore centrale spagnolo è stato votato due volte come miglior giocatore delle finali di Champions League. Nel 2014, la squadra di Ramos ha avuto poco successo nella partita decisiva contro l’Atlético de Madrid. Il “Crema” non riuscì a segnare fino al 93° minuto, mentre Sergio riuscì incredibilmente a conquistare la palla del vantaggio e a portare la partita ai supplementari. L’esausto Matrazniki non poté quindi fare nulla contro gli entusiasti vicini, che segnarono altre tre volte.
Due anni dopo, nella finale di Champions League, si è ripetuto il derby di Madrid, dove lo spagnolo è riuscito ad aprire le marcature in apertura di partita. L “Atlético” riuscì poi a pareggiare, ma il “Real” dimostrò sicurezza ai calci di rigore.
Ognuno di questi giocatori ha dato un innegabile contributo alla storia delle finali di Champions League. Le loro gesta eroiche sono diventate non solo esempi di eccellenza sul campo, ma anche fonte di ispirazione per milioni di tifosi in tutto il mondo. E tutto questo anche se non tutti avevano una carriera calcistica di alto profilo prima di queste partite decisive. (nota stampa).