Nel giorno della morte del Beato Giovan Battista Scalabrini, mi sembra doveroso pubblicare questo cotributo sulla storia della Parrocchia e della chiesa di Santa Maria Regina di Siponto, legata in modo indissolubile alla presenza degli Scalabriniani a Siponto (Aldo Caroleo, Manfredonia 01 giugno 2020).
LA PARROCCHIA DI SANTA MARIA REGINA DI SIPONTO
Tra il 1930 e il 1940 il Consorzio di Bonifica della Capitanata avviò la bonifica delle paludi sipontine trasformandole in campi coltivabili . Sorsero i Poderi rurali attorno a Siponto .
Parte di questi terreni furono adibiti alla costruzione di villette residenziali : nacque così il Lido di Siponto che con il passare degli anni sarebbe divenuto una stazione turistico-balneare frequentata soprattutto dagli abitanti delle città della Capitanata.
Siponto fu dotata in epoca fascista, di uffici, scuole, ufficio postale, dopolavoro (che diventerà Pro Siponto e in seguito Sporting Club). Sorsero in quel periodo anche degli alberghi che ospitavano degli appassionati della caccia nelle vicine paludi Frattarolo e nelle riserve della Daunia Risi nell’area del Lago Salso. Sempre a Siponto fu costruita sulla linea ferroviaria Foggia-Manfredonia, la Stazione ferroviaria importante punto di arrivo e partenza soprattutto nel periodo estivo, dei bagnanti ..
Verso la fine degli anni ’50 ci si rese conto che, essendo aumentato l numero dei residenti, vi era la necessità di costruire una chiesa parrocchiale. Fino ad allora, gli abitanti “Sipontini” andavano a piedi alla Basilica di Santa Maria Maggiore per le s. Messe e le altre funzioni. Il Parroco di quel periodo era Padre Luigi Missana Sacerdote Salesiano della Provincia di Udine, il quale officiò anche la prima S. Messa della nuova chiesa.
La chiesa è stata costruita al centro della Siponto moderna appunto nella piazzetta che prende il nome di “ Santa Maria Regina”. Un’epigrafe in latino, che dalla chiesa è stata trasferita nell’attiguo Museo Etnografico Sipontino, ci informa che l’Arcivescovo Andrea Cesarano, il 16 Dicembre del 1960 pose la prima pietra della chiesa dedicata alla Beata Vergine Maria Regina. La edificazione dell’opera fu possibile per l’impegno di Silvio Nobili , Commissario del Consorzio per la Bonifica della Capitanata.
Un’altra lapide, posta sopra l’ingresso della sacrestia attesta della Dedicazione solenne della chiesa a Dio e a S.Maria Regina , da parte di Mons. Valentino Vailati , Arcivescovo di Manfredonia, avvenuta il 1° Aprile 1984.
GLI SCALABRINIANI A SIPONTO
La storia della Parrocchia di Siponto si lega indissolubilmente agli Scalabriniani dell’Ordine di san Carlo che giungono a Siponto il 24 settembre del 1966. Arrivarono a Siponto : p. Silvio Stefanelli, p. Ottaviano Sartori, e il giovane p. Mario Marchiori. Il primo parroco scalabriniano a Siponto fu P.Silvio Stefanelli, mentre il vice parroco era un giovane p. Mario Marchiori. P. Ottaviano Sartori fu parroco della chiesa di S.Andrea e sarà in seguito Preside del Liceo dell’Arcivescovado di Manfredonia. Il dinamismo di p.Silvio Stefanelli, coadiuvato dagli altri Padri, contribuì ad una vera e propria rivoluzione culturale del Villaggio Siponto. Fu realizzato un asilo per i più piccoli che venivano prelevati al mattino dai poderi dove risiedevano e riaccompagnati il pomeriggio con un pulmino condotto dal giovane p.Mario Marchiori, che si dedicò anche a giovani più grandi realizzando una squadra di calcio che svolgeva gli allenamenti in un terreno messo loro a disposizione da Giuseppe e Leonardo Cirillo ( o Russo Vito?). L’anno successivo ( settembre 1967) ,con l’arrivo di P.Ampelio Bortolato, il gruppo dei giovani venne incrementato e iniziarono le prime iniziative di catechesi, ritiri spirituali, gite parrocchiali , cineforum, ecc.
I locali per le attività del catechismo e dell’asilo e l’acquisto del pulmino furono possibili ad opera della senatrice Grazia Giuntoli. A cura dei Padri della Parrocchia fu anche istituito il “doposcuola” per tutti i giovani che frequentavano le scuole di ogni grado, coadiuvati in ciò dal giovane studente universitario Adriano Patierno, oltre ad una scuola di cucito per le giovani ragazze soprattutto dei poderi, sotto la guida della Sig.ra Vittoria Fanizza
I tre Padri abitavano nei locali della casa parrocchiale attigua alla chiesa.
Naturalmente l’opera di potenziamento culturale, religioso e sociale di Siponto voluta da questi pionieri Scalabriniani fu anche possibile per la collaborazione di personalità e semplici Sipontini allora residenti: il Preside Michele Melillo, il Sig. Vincenzo Basile,il Sig. Michele Bergantino, il Perito Agrario Giusto Picchi, il Sig. Guglielmo Mottini tanto per citarne alcuni. Va dato giusto merito a questi primi Padri Scalabriniani che pur nel fervore di queste iniziative a carattere sociale e religioso non trascurarono la loro opera missionaria a favore delle zone più svantaggiate ( zona poderale) , ove venivano celebrate anche delle S.Messe , per cercare di coagulare le realtà presenti a Siponto: gli abitanti dei poderi e i residenti del Villaggio, oltre alla cura degli emigrati di quel tempo e delle loro famiglie.
Nel 1968 segna l’inizio dell’attività del Seminario Scalabriniano di Siponto, destinato sia all’educazione scolastica , sarà ramo dell’istituto Perotto di Manfredonia, ma anche spirituale e vocazionale. Dal Seminario sipontino molti furono i giovani che diventeranno padri Scalabriniani: , P.Pio Finizio da Carpino è uno di questi. Quindi, Parrocchia e Seminario saranno due entità inscindibili. Negli anni ’90 , in seguito al fenomeno delle prime immigrazioni nella Puglia (inizialmente erano immigrati Senegalesi ma anche Marocchini e Tunisini), per soddisfare l’esigenza dell’accoglienza e degli aiuti concreti, il giovane p. Gianni Borin costituì l’ A.I.M. (Assocazione Interetnica Migrantes) rivolta agli aiuti concreti ai Migranti : distribuzione di vestiario, alimenti, aiuti per pratiche burocratiche,ecc.
Intanto, la Parrocchia cresceva anche perché il volto di Siponto cambiò: da villaggio turistico diventò sempre più una zona residenziale e la Parrocchia è cresciuta insieme alla Nuova Siponto comprendente anche i Poderi, gli Sciali delle Rondinelle, lo Scalo dei Saraceni e Ippocampo, mentre è stata sempre frequentata da fedeli anche non appartenenti alla Parrocchia. Il Seminario, diventato Casa Scalabrini, oggi assolve il compito di accoglienza dei Migranti richiedenti asilo.
Le attività
• La parrocchia di Siponto,oltre alle normali attività (catechismo, ACR,ecc.) ha una sua struttura con de locali che accolgono le attività della Caritas con un Centro di Ascolto e la distribuzione di alimenti.
• Durante il periodo della Quaresima conduce le Via Crucis attraverso un percorso archeologico e storico dell’Antica Siponto , denominato appunto “Percorso dei Martiri” per ricordare i Santi Martiri Sipontini che si sacrificarono per la Fede Cristiana.
• Per cinque anni, ha organizzato dei Presepi Viventi all’interno degli Ipogei Paleocristiani inglobati al di sotto della chiesa parrocchiale e che hanno destato grande interesse, anche perché animati esclusivamente da bambini vestiti secondo il modo palestinese .
• Ha organizzato per quattro anni , all’interno della Pineta di Siponto e sul Viale degli Ipogei, quattro rappresentazioni della Passione Vivente che hanno destato interesse , emozione e grande partecipazione.
• La Parrocchia celebra la festa di santa Maria Regina il 22 agosto con una processione per i viali di Siponto e quindi una festa popolare con sagre e spettacoli musicali.
• L’organizzazione di gite parrocchiali in primavera ed autunno per visitare i luoghi della Fede, sia in Puglia che nelle regioni limitrofe, contribuiscono a creare un clima di fraternità fra i parrocchiani.
La Chiesa
La facciata principale rivolta sulla Piazzetta, così come le altre, è costruita usando tufi bianchi, richiamando così gli esterni della Basilica di Santa Maria Maggiore di Siponto.
Sulla parte superiore della facciata principale, emerge una facciata superiore a forma quadrata al centro della quale utilizzando il ferro battuto, è stata realizzata una scultura che richiama i Segni della Passione di Gesù: due lance con le punte in basso, richiamano i soldati Romani. mentre , incrociate ,si possono notare : la lancia che Longino usò per trafiggere il costato del Signore l’altra raffigura la canna con in cima una spugna a forma arrotondata con la quale si diede a Gesù dell’acqua e dell’aceto. Da esse pendono delle catene con le quali Gesù fu legato, e nell’anello inferiore di esse si notano degli elementi che richiamano ai flagelli con i quali Gesù fu frustato
Il campanile, a cuspide,svetta sulla sinistra, staccato dalla chiesa alla quale si accede da una scalinata a cinque gradini. Da un piccolo portale con timpano sporgente si accede all’interno della chiesa che si presenta a tre navate delimitate da quattro pilastri a forma quadrata che sostengono una copertura centrale rialzata, che ha la funzione di un grande lucernaio. La parte presbiterale presenta una parte piatta in vece delle absidi arrotondate. Il Tabernacolo è incastonato nella parete destra,mentre sulla sinistra c’è un ambone in pietra con un croce greca in mosaico. Al centro del presbiterio un blocco di pietra costituisce la Mensa dell’altare : nella pietra è inserita una urna con le reliquie di un Martire Sipontino.
L’APPARATO DECORATIVO
La chiesa di Siponto nella continuità architettonica ma anche storica, si inserisce nel contesto storico religioso che vide Siponto Cristiana primeggiare nella Fede. Infatti , all’interno, si possono notare dei mosaici policromi, realizzati, subito dopo la costruzione della chiesa, da maestranze Ravennate chiamate apposta . La tecnica richiama i mosaici del VI Sec. presenti in S.Maria Maggiore ma anche un lacerto nella vicina chiesa (Scoppa 2 in Pineta) dei Santi Stefano ed Agata sempre del VI Sec. attribuita sempre a Lorenzo Maiorano il Santo Vescovo che fece di Siponto e del Gargano un faro prima del culto Mariano e poi di quello di San Michele a Monte S.Angelo.
I mosaici, inseriti subito dopo la costruzione della chiesa raffigurano rispettivamente:
una Madre di Dio assisa in trono che regge il Figlio Suo: richiamo forse alla più antica statua lignea della “Sipontina” nel modello iconografico della “Nicopeia” che si trovava nella Cripta della Basilica di Santa Maria di Siponto, ora in Cattedrale.
Per suggellare il collegamento tra la Nuova e l’Antica Siponto sono i mosaici che raffigurano alcuni dei più noti Santi Martiri Sipontini che sacrificarono le loro vite a Forconio, in Abruzzo, nel tentativo di evangelizzare quelle Terre. Essi sono: San Felice Martire , Santa Giusta Vergine e Martire, San Giustino, San Fiorenzo Martire.Non poteva mancare, per l’importanza della sua persona e del suo operato, il Santo Vescovo Lorenzo Maiorano divulgatore della Fede e fautore del Culto Micaelico sul Gargano. Altri mosaici sono stati inseriti successivamente: quello sulla parete centrale dietro l’altare vuole ricordare, nell’episodio di Emmaus, la scomparsa di un ragazzo dodicenne , Mauro, assiduo frequentatore della Parrocchia, venuto a mancare in circostanze tragiche nel 1991.
Altri mosaici posti lateralmente all’altare, raffigurano il Beato Giovanni Battista Scalabrini che fondò appunto l’ordine Scalabriniano di San Carlo con lo scopo di aiutare gli Emigranti diretti nelle Americhe. Un bastimento dell’epoca , posto nella parte inferiore del mosaico ne connota il carisma. Nella parete di fronte, vi è raffigurato San Carlo Borromeo.Un mosaico raffigurante San Giuseppe è posto sulla parete in fondo a sinistra di fronte alla Madre col Bambino. Altri quattro mosaici, sistemati sulle pereti interne alla navata centrale dei rispettivi pilastri , raffigurano i Quattro Evangelisti, riconoscibili dal nome e dal loro Simbolo: il Toro di Luca, il Leone di Marco, l’Aquila di Giovanni e l’Uomo che scrive sotto dettatura dell’Angelo di Matteo.
I Quattro Evangelisti
Vi erano inoltre degli altri mosaici del primo periodo tra cui una colomba che era posta sul fonte Battesimale, un altro raffigurava due colombe che si nutrivano dei chicchi di due melagrane, una croce greca posta sul frontalino del portale di ingresso, e un mosaico raffigurante San Giovanni Bosco con inginocchiato San Domenico Savio (foto in b/n: San Giovanni Bosco fu il fondatore dell’ordine dei Salesiani a cui apparteneva il primo Parroco, Don Luigi Missana.
Altri lacerti di mosaici nella parte presbiteriale. Questi mosaici furono incautamente rimossi e donati e sarebbe molto importante che attraverso delle ricerche, si facessero ritornare al loro posto. Una bellissima statua in legno raffigurante Santa Maria Regina di Siponto con una corona e il Bambino in braccio è sul lato sinistro. Viene portata in processione il 22 agosto festa di s. Maria Regina.
La Statua lignea della Madonna
Infine, sospeso al centro della navata centrale vi è un Crocifisso in legno di pregevolissima fattura, inserito in una Croce con le figure presenti nella scena appunto della Crocifissione.
Il Crocifisso sulla croce dipinta
I PARROCI DALLA FONDAZIONE DELLA PARROCCHIA AI GIORNI NOSTRI
1. MISSANA Don Luigi 1955
2. STEFANELLI P. Silvio 1966
3. GUGLIELMI P.Silvano 1975
4. ANDRIOLO P. Valentino 1978
5. TABORELLI P. Achille 1977
6. ANDRIOLO P. Valentino 1978
7. ZANOTTO P.Francesco 1984
8. TABORELLI P.Achille 1987
9. MARZOLA P. Gino 1991
10. FINIZIO P.Pio 1999
11. BORTOLATO P. Ampelio 2000
12. ZAUPA P. Roberto 2008
13. FINIZIO P.Pio 2016
14. DE OLIVERA P- Luis
Note di Aldo Caroleo, parrocchiano