“Siamo orgogliosi – sostiene il presidente Luigi Miranda – di aver sostenuto e combattuto per questa causa, lo abbiamo fatto per i tanti studenti iscritti, per il personale tecnico amministrativo e per il nostro territorio in genere, che non poteva assolutamente permettersi di perdere un così essenziale contenitore formativo e culturale. Affrontare (spesso da soli) e periodicamente la questione, in primis con il convegno dello scorso aprile che ha chiamato a raccolta i Rettori degli Atenei di Bari e Foggia, poi a mezzo stampa con continui comunicati e con la richiesta esplicita di un consiglio comunale monotematico sul tema, ha fatto si che si portasse a conoscenza dell’opinione pubblica lo stato di avanzamento delle attività volte a favorire la prosecuzione del corso di studi.
Come associazione continueremo ad agire in questo senso, anche per quanto riguarda altre tematiche non meno importanti, con l’auspicio che si riesca, come in questo caso, a svoltare positivamente la situazione ed a sensibilizzare in particolar modo le istituzioni locali e regionali, che fino a poco tempo fa si erano dimostrate assai assenti sul tema – continua Miranda.
In attesa che esprima parere favorevole anche il Ministero della Ricerca Scientifica e dell’Università, vigileremo ancora, anche se, a quanto pare, ci sono già le risorse necessarie per portare avanti l’operazione”.
Redazione Stato@riproduzioneriservata
