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PROTESTA Ombrelloni chiusi, balneari: “Sciopero di tre giorni”. Ecco perchè

L’annuncio di Sindacato Italiano Balneari e Federazione Italiana Imprese Balneari

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
1 Agosto 2024
Gargano // Manfredonia //

MANFREDONIA (FOGGIA) – Ombrelloni chiusi per un’ora il 9 agosto, per due ore e mezza il 19 agosto, per tutta la mattinata il 29 agosto. L’annuncio di Sindacato Italiano Balneari e Federazione Italiana Imprese Balneari della protesta che si terrà su tutte le spiagge italiane, all’indomani della chiusura estiva del Parlamento, colpevole, secondo i balneari, di non aver legiferato sul futuro di un comparto da 30mila imprese, a pochi mesi dalla scadenza delle concessioni, il prossimo 31 dicembre.

Il presidente Sib

È furioso Antonio Capacchione, presidente del Sib, incapace di comprendere l’inerzia del Governo su un tema così delicato e importante per l’economia italiana. «Ad oggi, nonostante le tante sollecitazioni – spiega – non è stato emanato alcun provvedimento legislativo chiarificatore che salvaguardi la balneazione attrezzata italiana a tutela del nostro lavoro e delle nostre aziende. Sono rimasti inascoltati tutti gli appelli provenienti non solo da noi ma dai comuni e dalle Regioni di ogni orientamento politico».

Capacchione ricorda come la messa a gara delle aziende sia ormai imminente: «Le hanno già avviate decine di comuni di ogni orientamento politico. Le stanno facendo senza direttive legislative e con modalità diverse, perlopiù in assenza di tutele dei concessionari attualmente operanti. Lo scenario peggiore che si potesse avere. Impossibile restare silenti. È doveroso protestare».

http://unfilodilana.com
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La protesta

Così il 9 agosto, se il Governo che si riunirà due giorni prima non avrà deliberato alcun intervento, i bagnanti che vorranno andare al mare troveranno gli ombrelloni aperti solo a partire dalle 9.30. La protesta continuerà il 19 agosto con l’apertura alle 10.30 e il 29 agosto per tutta la mattinata. Una serrata che ricorda quello che avvenne nel 2012 durante il governo Monti che voleva a sua volta introdurre le gare per i lidi.

Per le aziende che non hanno gli ombrelloni ma tende o altre forme di ombreggio, il ritardo riguarderà l’allestimento di lettini e sdraio. «Abbiamo studiato una forma di sensibilizzazione che abbia la massima efficacia con il minimo di disagio per la clientela – precisa Capacchione – .

L’8 agosto comunicheremo ai clienti le ragioni della protesta con volantini, manifesti e la lettura di un comunicato attraverso gli altoparlanti.

Poi valuteremo anche altre forme di mobilitazione. A chi arriverà in spiaggia e troverà l’ombrellone chiuso sarà offerta la colazione. Gli stabilimenti non possono essere chiusi perché c’è l’obbligo del salvataggio, ma ci faremo sentire».

Insomma il timore è che passata questa stagione di passione, il conflitto con l’Europa che preme affinché l’Italia applichi la direttiva Bolkestein e cioè metta a gara le concessioni che da decenni sono affidate in proroga, veda soccombere proprio gli attuali concessionari che potrebbero ritrovarsi, dopo anni di investimenti, con un pugno di mosche.

La Regione Toscana è stata tra le prime a muoversi cercando di avviare un percorso legislativo omogeneo che garantisca indennizzi equi ai concessionari uscenti riconoscendo il lavoro già fatto. Un passaggio necessario ancor più dopo la sentenza della Corte di Giustizia europea che ha sancito la legittimità del trasferimento gratuito delle strutture presenti sul demanio marittimo a fine concessione.

Il presidente del Sib poi lancia un appello anche ai colleghi: «È opportuno che siano coinvolti tutti i nostri associati e ogni balneare di qualsiasi organizzazione sindacale di appartenenza.

Il rischio è di perdere lavoro e aziende e che un aiuto del governo o è ora o sarà inutile.

È una iniziativa doverosa di fronte a una irresponsabile e sconcertante fuga dalle proprie responsabilità della politica. Vogliamo richiamare l’attenzione di tutti sulla nostra problematica e sulla necessità e urgenza di un intervento legislativo chiarificatore».

Fonti verificate: quotidianodipuglia.i //

5 commenti su "Ombrelloni chiusi, balneari: “Sciopero di tre giorni”. Ecco perchè"

  1. Pagate le concessioni al giusto prezzo , visto che fate aumenti ogni anno. Pagato 1 e prendete 100, dichiarate meno di un bagnino, un Italia vergognosa.

  2. Pago più io di tari per 100 metri di casa, che loro per la concessione della spiaggia. Il guadagno specialmente per i lidi di Manfredonia è altissimo, prezzi esagerati dovremmo fare noi lo sciopero. Vedevo un servizio in TV, dove in quasi tutte le nazioni i prezzi delle concessioni a metro quadro erano persino 100 volte in più dei nostri , la Francia con le concessioni intasca miliardi di euro noi in Italia briciole.

  3. SI PAGAVA PER I TRE MESI ABBONAMENTO A ZAPPONETA EURO 150.00 ORA 450.00
    QUALCUNO SA IL PERCHE’…………………….

  4. Premesso che gli stabilimenti balneari di Manfredonia città non sono a norma distanziamento da minimo 2 metri (e nessuno, dico, nessuno glieli contesta), dove sta scritto che le concessioni siano perpetue, testamentarie e frutto di lasciti a nipoti acquisiti? Perché non rendono pubblico quanto miseramente pagano annualmente al demanio? Il personale addetto ha un contratto regolare? Gli scontrini fiscali? Mittiteve appóst ca só fnùte i timb bbell…

  5. Fate sciopero? Le concessioni devono essere date al miglior offerente e non sempre agli stessi,non scherziamo il demanio marittimo non è una proprietà,svegliaaaaa e poi controllate chi lavora e come lavorano, vorrei che la capitaneria facesse più controlli in questo senso.Stiamo andando a fondo

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Nel mondo nulla di grande è stato fatto senza passione. (Georg Wilhelm Friedrich Hegel)

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