Roma. “Il blocco delle barbatelle da vino in Salento rischia di mandare in tilt un settore che produce una ricchezza pari a 20 milioni di euro e di provocare la desertificazione del territorio. E’ tempo di far presente ai vertici dell’Unione che bisogna provvedere in modo tempestivo e coerente alla modifica delle decisioni assunte, perchè sono gravi”. Il senatore Dario Stefàno (Sel), a poche ore dall’appello condiviso con il Sindaco di Otranto e rivolto agli europarlamentari pugliesi, torna ancora sui problemi del vivaismo salentino con una lettera indirizzata al Ministro Martina per chiedere un intervento dello stesso in Ue affinchè si elimini presto il blocco della vite che sta mettendo in ginocchio le aziende del settore.
“Sarebbe un’insopportabile beffa – continua Stefàno – compromettere il settore non per opera diretta della Xylella, ma per una difesa immotivata dall’epidemia. Le risultanze scientifiche dei test di patogenicità infatti hanno accertato la non trasmissibilità della Xylella alla vitis vinifera. La decisione del Comitato Permanente Fitosanitario di attendere il parere dell’Autorità per la Sicurezza Alimentare è, dunque, incomprensibile e farà perdere ingiustamente altri 60 giorni. Intanto, continuano ad essere nomerose le disdette degli ordini da parte dei clienti delle aziende”.
“Il rinvio insomma – conclude Stefàno – rischia di compromettere in maniera irrimediabile la sopravvivenza dell’intero comparto che nei decenni ha acquisito una forte specializzazione e che ha fatto del vitivivaismo di Terra d’Otranto il secondo polo in Italia per produzione ma anche il riferimento per una quota notevole del mercato nazionale ed estero. Oltre naturlalmente a interrompere anche il ricambio generazionale che da anni ormai è in corso e a mettere la parola fine a una storia imprenditoriale e a una “cultura produttiva”.