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Non ci resta che vivere: l’esistenzialismo civile di Yumi Masuda

AUTORE:
Redazione
PUBBLICATO IL:
1 Ottobre 2022
Spettacoli //

Manfredonia (Fg), 1 ottobre 2022, (Ordetv.blogspot.com) – Il cinema di Yumi Masuda (Regista, Sceneggiatrice e Produttrice), si presenta allo spettatore con un tono lieve e delicato e una scrittura priva di “spigoli vivi”. Uno dei temi più interessanti di queste opere viste al Sipontum Arthouse International Film Festival, sta nello studio, estremamente empatico, delle dinamiche che si scatenano in un individuo che perde l’equilibro a causa delle pressioni della società moderna e del mondo più in generale.

 

 

 

 

 

 

In Teal To Orange seguiamo la vita quotidiana di una giovane donna bloccata a casa dalla prima ondata di covid-19 (al tempo in cui non si sapeva nemmeno cosa fosse). Le pressioni del mondo esterno rompono un equilibrio già delicato; la famiglia, con i suoi rapporti conflittuali, non è sempre il posto più adatto per trovare soluzioni immediate.

 

 

 

 

 

Una mamma al telefono e un fratello invadente e polemico completano un quadretto tutt’altro che rassicurante per la giovane donna interpretata da Marina Kozawa, vero e proprio alter ego di Yumi Masuda sullo schermo. La giovane attrice nipponica ha quella che Jean Epstein definiva “fotogenia”; sa stare davanti allo schermo, aiutata da capacità interpretative non indifferenti e accompagnata da una regia che riesce ad accompagnare con garbo i personaggi sullo schermo. Riesce a tenere l’inquadratura su di sé e senza mai andare sopra le righe.

 

 

 

 

 

 

Lo scarto interessante, tra le due opere, sta nel movimento del personaggio principale, soggetto alla rottura dell’equilibrio. In Teal To Orange la protagonista, ammalata di Covid, interagisce con il mondo esterno solo attraverso un mezzobusto televisivo e le voci di parenti e amici al telefono (di persona solo con il fratello).

 

 

 

 

 

In Floating Holidays è la protagonista, soggetta a un distrurbo dell’adattamento dovuto, probabilmente, a un forte stress da lavoro e alle responsabilità che si accumulano, ad andare verso il mondo. In questo caso si affronta la perdita dell’equilibrio uscendo di casa e dedicandosi ad attività semplici e rilassanti. Il suo movimento è duplice, lei va verso il mondo, e il mondo va verso di lei.

 

 

 

 

 

Entrambi in film contengono, in nuce, una posizione vigile nei confronti delle problematiche innescate dal mondo moderno. Un atteggiamento critico che regia e interpretazione non rendono il perno principale della pellicola, ma lo lasciano trasparire in filigrana, dandogli così maggiore forza.

 

 

 

 

 

 

La regia (rinforzata dal montaggio) di Floating Holidays predilige un “andamento lento”, un fluire del tempo che in alcune sequenze si avvicina a quello reale; il tempo della fabula, dell’intreccio e della realtà dello spettatore quasi coincidono. Una scelta anti spettacolare e rischiosa ma necessaria per raccontare la quotidianità di una donna che finalmente recupera il suo tempo e può permettersi di guardare il paesaggio fuori dalla finestra senza assilli particolari e impegni imminenti. Ne consegue che vediamo nel film sequenze lunghe ma non allungate per fare minutaggio.

 

 

 

 

 

 

 

Teal To Orange e Floating Holidays sono due opere fresche e interessanti, capaci di affrontare la quotidianità con garbo e umanità.

 

Ricordiamo agli spettatori che rivedremo Teal To Orange, presso La Traccia Nascosta – Sound Recording Studio, il prossimo 28 di ottobre. (Ordetv.blogspot.com)

Fotogallery:

 

Floating Holidays, 2022

Floating Holidays, 2022

 

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