Foggia – «LA classifica sulla qualità della vita redatta da “Il Sole 24 Ore” mostra in pieno le difficoltà che Foggia e la Capitanata stanno affrontando in larga parte dei parametri che vengono presi in considerazione dal quotidiano economico, a cominciare dall’ordine pubblico, che incide ancora profondamente sull’indice della vivibilità». Così il sindaco di Foggia, Franco Landella, commenta la classifica del quotidiano di Confindustria che come ogni mette a confronto le 107 province italiane su macro-aree e che mette in evidenza l’enorme divario che separa il Mezzogiorno d’Italia dal resto del Paese.
«In via preliminare occorre specificare sempre che la classifica sulla qualità della vita elaborata ogni anno da “Il Sole 24 Ore” riguarda le province e non le città capoluogo – dichiara il sindaco di Foggia –. Una precisazione opportuna, perché aiuta a contestualizzare in modo più preciso indicatori e risultati, tendenze e criticità. Al risultato finale, dunque, concorrono fattori che interessano l’intero territorio provinciale. Ogni tipo di analisi va quindi formulata allargando la visuale e riflettendo sulla situazione complessiva vissuta dalla nostra Capitanata».
«I dati che ci pongono al terzultimo posto nella classifica delle province italiane – commenta il primo cittadino –, mostrano con grande evidenza alcune difficoltà a cominciare dagli indicatori che si riferiscono alla sicurezza e all’ordine pubblico, dove la nostra provincia risulta essere ultima in particolare per reati di natura estorsiva ed al 93° posto per rapine». «Un risultato che purtroppo conferma tutte le preoccupazioni che recentemente abbiamo trasmesso al Ministro dell’Interno, Angelino Alfano, che il 18 dicembre sarà in città e che ha garantito una maggiore attenzione del Governo – aggiunge il sindaco di Foggia –. Gli stessi risultati inerenti la velocità della giustizia, ad esempio, sono il frutto di una difficoltà di organici e di personale che finisce per incidere chiaramente anche su una “macchina giudiziaria”, quella di Foggia, che solo qualche anno fa è stata giudicata tra le più produttive d’Italia».
«Come in ogni classifica di questo tipo vanno poi considerati i parametri inerenti gli aspetti economici e di sviluppo – precisa il primo cittadino –. Il nostro territorio provinciale sconta, come è noto, una situazione economica difficile ed una condizione occupazionale di grandissima difficoltà. Da questo punto di vista, gli spunti offerti dalla graduatoria de “Il Sole 24 Ore” meritano una riflessione attenta ed una analisi approfondita da parte non soltanto della politica ma più in generale di tutta la classe dirigente della provincia di Foggia, cui spetta il compito di invertire la tendenza immaginando strategie di lungo periodo. In quest’ottica è imprescindibile una più intensa attività che riguardi l’ammodernamento infrastrutturale del territorio, condizione essenziale per attirare investimenti, determinare l’insediamento di nuove imprese e creare così nuova occupazione. Occorre cominciare a farlo partendo da alcune partite strategiche, come il pieno funzionamento dell’aeroporto “Gino Lisa”, per le quali è necessario costruire un fronte unitario delle forze sociali, economiche ed istituzionali della Capitanata».
«In questa prospettiva il ruolo e la funzione del comune capoluogo sono senza dubbio fondamentali – sottolinea il primo cittadino –. L’azione da mettere in campo, tuttavia, non può limitarsi alla città di Foggia. Deve al contrario allargarsi su scala provinciale, nella consapevolezza che solo recuperando una visione di insieme e di sistema sarà possibile affrontare le criticità che l’indagine de “Il Sole 24 Ore” ci ha consegnato – evidenzia il sindaco di Foggia –. Vorrei però che ogni azione di autocritica, sia pure doverosa, tenesse conto delle straordinarie potenzialità della Capitanata, che abbiamo il dovere di valorizzare, di esaltare anche sul piano comunicativo e di “mettere a profitto”, creando le condizioni per un miglioramento diffuso della qualità della vita».
«Continuo infatti a credere che le difficoltà che viviamo debbano spingerci ad un nuovo e più intenso impegno e ad una più stretta collaborazione istituzionale e civica – conclude il primo cittadino –. Solo nella misura in cui saremo in grado di cogliere la portata di questa sfida e della strategicità dello stare insieme su alcuni qualificanti obiettivi potremo cambiare rotta. È opportuno, infine, aprire un ragionamento complessivo sulla condizione dell’intera Puglia, che staziona agli ultimi posti della classifica, rispetto alla quale il sistema regionale dovrebbe sviluppare una riflessione matura rispetto alla direzione intrapresa in questi anni».
Redazione Stato
Classifica Sole 24Ore. Piemontese: “La crisi ha colpito più duramente le aree deboli, ma è il momento buono per provare a mutare il nostro destino”
“La crisi ha colpito con maggiore durezza le aree più deboli, in cui più forte si è fatta sentire anche la consistente riduzione degli investimenti pubblici destinati ai servizi e allo sviluppo”. I segretario provinciale del PD foggia Raffaele Piemontese commenta l’annuale classifica del Sole 24Ore sulla qualità della vita che “conferma l’immagine di una provincia ripiegata su se stessa e incapace di cogliere le opportunità che pure ci vengono offerte”.
“A me pare evidente che, sotto il profilo della programmazione, la Capitanata abbia scontato la persistente assenza di una governance da parte degli organismi di area vasta – continua Piemontese – Su questo piano hanno pesato alcune incertezze della Regione e l’inesistenza della Provincia, che hanno finito con il mortificare le elaborazioni pur compiute a livello territoriale.
Ora ci troviamo alla vigilia dell’avvio di un nuovo ciclo di spesa comunitaria che sarà gestito da nuovi governi tanto a Bari che a Foggia – conclude il segretario provinciale del PD – E’ il momento buono per provare a mutare il nostro destino attivando tutte le connessioni tra i sistemi territoriali e investendo risorse ed energie sulle nostre eccellenze”.
QUALITA’ DELLA VITA “IL SOLE 24 ORE”. FOGGIA SEMPRE PIÙ GIU’. LE DICHIARAZIONI DEL PRESIDENTE MIGLIO
data: 01.12.2014
ora: 12:32:00
Il Sole 24 Ore, nello speciale sulla “Qualità della Vita 2014” declassa la provincia di Foggia dalla posizione 99 alla 105.
“Sono davvero tante sei posizioni in meno rispetto al 2013. Le pagelle negative fanno male. Essere la peggiore in classifica per le estorsioni (estorsioni per 100mila abitanti-2013) – commenta il Presidente Francesco Miglio – davvero è inaccettabile. Adesso basta. Ognuno, per il proprio compito istituzionale e civico, deve necessariamente finalizzare l’azione politico-amministrativa a restituire dignità al territorio. Lancio un appello accorato, agli uomini e alle donne di Capitanata che devono profondere ogni energia utile per riscattare l’immagine offuscata della loro Terra che ha tanto da offrire e che non può finire sulle prime pagine dei giornali solo per le negatività. La provincia di Foggia, con le sue eccellenze e le sue risorse, può guardare al futuro in termini positivi invertendo la rotta”.
La fotografia della provincia di Foggia che “Il sole24ore” ci consegna, a mio parere merita una riflessione di ampio respiro, nel senso che usarla come una clava per realizzare l’ennesima polemica politica tra parti contrapposte non serve a nulla.
Anzi, dimostra come la politica alla nostra latitudine sia, quella si, non certo di rango elevato, chiusa su se stessa e incapace di osare, andare oltre e di assumersi le responsabilità opportune.
Un risultato cosi brutto, che offende la dignità, il decoro, l’immagine della Capitanata, dovrebbe provocare nella classe dirigente la voglia di riscatto, assumendo per esempio un’iniziativa che vada oltre i colori politici, che dovrebbe unire piuttosto che dividere. Anzichè “fare squadra” nell’interesse del territorio, come si fa per esempio a Bari o a Lecce, dove le divisioni ovvie della politica si abbandonano quando c’è l’interesse comune da affrontare, invece di provocare, ad esempio, una sorta di “Stati Generali della Capitanata”, dove tutti gli attori istituzionali, politici, economici e sociali possano insieme contribuire a trovare soluzioni stante le enormi potenzialità del nostro territorio, ci si divide tra bandiere.
C’è un tempo per le campagne elettorali, che non può essere infinito, ed un tempo per agire, provando a volare alto, dimostrando senso di responsabilità. Peccato non si sia ancora avviato il dibattito in modo costruttivo.
Ma qualche riflessione deve essere fatta, visto che, anzichè immaginare di fare qualcosa di concreto, non si perde il vizio della polemica a mezzo stampa, avendo letto diversi comunicati ed in particolare una nota a firma di Lucio Tarquinio ed inviata ancora una volta, a titolo di mera cortesia (cosi è scritto), da chi si occupa, insieme ad altri, credo, della comunicazione istituzionale di Palazzo di città.
La prima riflessione è di felicità e sorpresa: finalmente, dopo molto tempo dalla fine della consiliatura, leggiamo due righe a difesa dell’Amministrazione Provinciale guidata dall’On.le Pepe. In 5 anni non ricordo sia mai avvenuto in modo così netto, peraltro inserito in un contesto dove si esalta il lavoro dell’allora Ministro per gli Affari Regionali, che ritengo abbia fatto almeno una piccolissima parte del suo dovere nei confronti di Foggia e della sua gente.
La seconda riflessione è più amara: io penso che la condizione della Capitanata così brutta, sia da ascrivere non a colori politici, ma ad un insieme di classe dirigente che, ad eccezione di mirabili figure, pur ricevendo tante soddisfazioni dagli elettori, si è dimostrata, negli ultimi decenni, palesemente inadeguata. Quando si è terz’ultimi in Italia, un bagno di umiltà da parte di tutti sarebbe opportuno. E questo risultato è un palese invito a prendere atto che bisogna dare spazio ad energie nuove, avendo fallito la propria missione.
Altro che censure boliviane su cambi di casacca in cambio di presunti posti al sole. Quando si è indesiderati, e lo si dice in modo chiaro e si fa di tutto per impedire il minimo respiro, non si dà la soddisfazione di stare a cuccia e morire, ma si cerca, senza nessun imbarazzo ma con coerenza, di trovare soluzioni utili non per sè, ma per provare a dare risposte che finora sono mancate. Tutto qui.
Paolo Mongiello