Anni fa, nel 1994, Il filosofo ed epistemologo K. Popper scrisse un saggio dal titolo “Cattiva maestra televisione!” (Television: a Bad Teacher), pubblicato in Italia nel 1996 dalla casa editrice Donzelli, dove ribadiva la necessità, per fare televisione, di una sorta di patente. Si, perché non tutti possono fare televisione, visto il ruolo che essa ha nella formazione dei bisogni e dei desideri degli spettatori, specie se più giovani. Non basta infatti avere dei capitali da investire o dei profitti da raggiungere. La televisione è uno strumento potente non solo di comunicazione di massa ma anche di persuasione e manipolazione, che può o educare o diseducare, e questo specie per le nuove generazioni. La Tv non è mai neutrale.
Dietro ogni programma c’è sempre una idea che si vuole far passare, una visione della vita, delle cose e delle persone, delle relazioni, del corpo, della sessualità. Ci si schiera sempre dalla parte o di chi non si fa scrupolo se danneggia gli spettatori o di chi usa i programmi per promuove un processo di maturazione e di crescita sia culturale che educativo. Oggi purtroppo i più esposti sono anche molti adulti che si lasciano soggiogare e manipolare da certe trasmissioni vuote, che fomentano rissosità, odio e cinismo.
Alcuni colleghi mi hanno inviato questa lettera splendida di un insegnante che accusa alcuni dei programmi più visti in questo periodo e che condivido in pieno e che vorrei i lettori di Stato Quotidiano leggessero, specie se genitori ed educatori. (A cura del prof. Michele Illiceto).
Ecco qui sotto la Lettera: IO VI ACCUSO
Barbara D’Urso, Maria De Filippi, Alfonso Signorini, Alessia Marcuzzi e tutta la schiera della vostra bolgia infernale… io vi accuso. Vi accuso di essere tra i principali responsabili del decadimento culturale del nostro Paese, del suo imbarbarimento sociale, della sua corruzione e corrosione morale, della destabilizzazione mentale delle nuove generazioni, dell’impoverimento etico dei nostri giovani, della distorsione educativa dei nostri ragazzi.
Voi, con la vostra televisione trash, i vostri programmi spazzatura, i vostri pseudo spettacoli artefatti, falsi, ingannevoli, meschini, avete contribuito in prima persona e senza scrupoli al Decadentismo del terzo millennio che stavolta, purtroppo, non porta con sé alcun valore ma solo il nulla cosmico. Siete complici e consapevoli promotori di quel perverso processo mediatico che ha inculcato la convinzione di una realizzazione di sé stessi basata esclusivamente sull’apparenza, sull’ostentazione della fama, del successo e della bellezza, sulla costante ricerca dell’applauso, sull’approvazione del pubblico, sulla costruzione di ciò che gli altri vogliono e non di ciò che siamo.
Questo è il vostro mondo, questo è ciò che da anni vomitate dai vostri studi televisivi.
Avete sdoganato la maleducazione, l’ignoranza, la povertà morale e culturale come modelli di relazioni e riconoscimento sociale, perché i vostri programmi abbondano con il vostro consenso di cafoni, ignoranti e maleducati. Avete regalato fama e trasformato in modelli da imitare personaggi che non hanno valori, non hanno cultura, non hanno alcuno spessore morale.
Rappresentate l’umiliazione dei laureati, la mortificazione di chi studia, di chi investe tempo e risorse nella cultura, di chi frustrato abbandona infine l’Italia perché la ribalta e l’attenzione sono per i teatranti dei vostri programmi.
Parlo da insegnante, che vede i propri alunni emulare esasperatamente gli atteggiamenti di boria, di falsità, di apparenza, di provocazione, di ostentazione, di maleducazione che diffondono i personaggi della vostra televisione; che vede replicare nelle proprie aule le stesse tristi e squallide dinamiche da reality, nella convinzione che sia questo e solo questo il modo di relazionarsi con i propri coetanei e di guadagnarsi la loro accettazione e la loro stima; che vede lo smarrimento, la paura, l’isolamento negli occhi di quei ragazzi che invece non si adeguano, non cedono alla seduzione di questo orribile mondo, ma per questo vengono ripagati con l’emarginazione e la derisione.
Ho visto nei miei anni di insegnamento prima con perplessità, poi con preoccupazione, ora con terrore centinaia di alunni comportarsi come replicanti degli imbarazzanti personaggi che popolano le vostre trasmissioni, per cercare di essere come loro. E provo orrore per il compiacimento che trasudano le vostre conduzioni al cospetto di certi personaggi.
Io vi accuso, dunque, perché di tutto ciò siete responsabili in prima persona.
Spero nella vostra fine professionale e nella vostra estinzione mediatica, perché solo queste potranno essere le giuste pene per gli irreparabili danni causati al Paese.
Marco Galice