(StatoQuotidiano, ore 19:27). Foggia, 01 dicembre 2020. Franco di Giuseppe si dimette da coordinatore di Fdi e lascia la politica dopo 60 anni di attività. “Ma onorevole- gli chiediamo- proprio ora che il partito ha il vento in poppa e ha contribuito anche lei a questo risultato”. “Certo, ma deve essere così, si lascia quando le cose vanno bene, altrimenti sembra una fuga, darò suggerimenti dietro le quinte. E’ una decisione che avevo preso dopo le amministrative, poi ho dovuto vincere le resistere di tanti amici e siamo arrivati alle regionali. La mia scelta è dettata solo da motivi familiari, e poi alla fine dell’anno divento nonno”. Di questo passo non avrebbe mai optato per il privato visto che la politica ha i suoi ritmi. Oggi compie 79 anni di cui oltre 60 spesi in politica. Ha cominciato tredicenne nella ‘Giovane Italia’ nel Msi, a 21 anni consigliere comunale ad Apricena e poi l’approdo nella Dc con Vincenzo Russo, nella corrente di Rumor, e gli anni da parlamentare. Un pezzo di storia di Foggia che riecheggia in più occasioni. “Quando c’era Vincenzo Russo a Foggia… e le classifiche della città erano migliori di quelle di oggi. Vero? “Erano altri tempi- risponde Di Giuseppe- avevamo anche più forza politica, non si possono fare paragoni con quella classe dirigente”.
Erminia Roberto, consigliere comunale che ha trascorso nella sua segreteria politica – con Gino Fusco, anche lui consigliere di Fdi- gli ultimi dieci anni, è incredula: “L’aveva preannunciato varie volte senza mai fare il passo, ritiene di aver dato tanto alla politica e così è stato, infatti, anche il sindaco di Foggia ha lodato il suo modo di fare politica in modo classico. Un segretario che discute, che è sempre presente nella sede del partito, che ascolta le persone, che incontra i suoi consiglieri comunali e dà indicazioni. Ha portato il partito a questo successo, Giannicola De Leonardis in Regione spendendosi comunque per tutti. Da lui ho imparato molto, da quando, staccandoci dall’Udc siamo diventati Unione di Capitanata e ho ricoperto il ruolo di coordinatrice delle pari opportunità, poi vicesindaco e assessore”.
Finito il rimpasto al Comune di Foggia con 2 assessori e una conferenza stampa (l’ultima della sua carriera politica) per parlare dei vari step di accordo oltre i tavoli interni, avviato il confronto con il presidente della Provincia Gatta, concluse le regionali del centrodestra compatto e concorrente, dovrà essere la nuova classe dirigente ad affrontare le sfide future. Per esempio Giandonato La Salandra, che insieme a lui ha diretto il partito provinciale negli ultimi anni, sarà affiancato da un nuovo coordinatore o no? “Nel partito ne stiamo discutendo” dice Giannicola De Leonardis, consigliere e neovicepresidente del consiglio regionale. “Lo ringrazio di tutto, lascia un partito risultato primo nel centrodestra alle regionali pugliesi, primo in Capitanata, ora guardiamo avanti. Io sono stato eletto in maniera compatta dalla mia coalizione, svolgerò questo ruolo istituzionale in quota all’opposizione (lo preciso perché l’altro è in quota maggioranza) e a difesa delle prerogative di tutto il consiglio”. Per esempio la “federazione” fra i partiti è un’idea di queste ultime settimane, per cui Di Giuseppe ritiene “non ci siano le condizioni, come ha spiegato Meloni” e che De Leonardis articola così: “In consiglio regionale lavoriamo nella stessa direzione con tutti i consiglieri eletti nelle 4 liste, finora il discorso è nazionale, se arrivasse un’indicazione precisa da Roma non ci sottrarremmo”.
Ai blocchi di partenza di una consiliatura regionale che si presenta “blindata” dall’accordo in fieri fra M5s e Pd, De Leonardis fa quadrato con i suoi consiglieri: “Certo non ci sentiamo orfani del M5s rispetto alla consiliatura precedente perché loro di mostrano di accorrere appena Emiliano suona le sue sirene”. E c’è anche, ritiene, un parallelismo con l’altro inizio: “Allora Emiliano voleva dare assessorati al M5s, poi ha tenuto per sé l’agricoltura, successivamente a Di Gioia fino a riprendersi la delega, cosa che fa ballare una grossa cifra di finanziamenti europei. Oggi il welfare è ancora senza assessore in un momento molto delicato per i cittadini, questo perché Emiliano pensa alle sue alchimie politiche”. Il fronte del governo regionale fa leva su molti neoeletti e su veterani come Gatta, Bellomo, lo stesso De Leonardis: “Una sfida che non ci spaventa, noi evidenzieremo quello che non va, la sanità è un primo segnale”. La campagna elettorale è archiviata verso le nuove sfide: “Aggiungo che per quanto riguarda il nostro partito è chiusa anche la fase di confronto fra anime diverse che ha caratterizzato l’azione di Franco Di Giuseppe. Possiamo guardare al futuro senza paura”.