“Non solo essere un russo vivente è una colpa in Italia, ma anche essere un russo morto.
Quanto sta accadendo in Ucraina è drammatico, ma quanto accade in Italia è antidemocratico “.
Così commenta lo scrittore e docente Paolo Nori, dopo essersi visto rinviato dall’Università di Milano Bicocca, un ciclo di 4 lezioni sui romanzi di Dostoevskij. Docenti censurati, direttori d’orchestra e artisti a cui è proibito esibirsi, cittadini rifiutati dagli hotel.
Attualmente è in atto una politica di svuotamento di anime e cervelli che sta progredendo verso la polarizzazione della società, fornendo per ogni argomento una narrazione ufficiale della verità , monolitica ed assoluta, alla quale tutti, senza porsi dubbi, si devono adeguare, mentre chi prova ad aprire il ben che minimo ragionamento viene condannato e mandato in pasto alla gogna mediatica.
Basti pensare anche a ciò che è accaduto a Montanari, Barbaro Gobbetti, ed altri giornalisti che hanno argomentato sulla guerra in Ucraina uscendo dalla narrazione ufficiale pro Nato.
Si sta andando incontro all’isolamento di un etnia,
la cui unica colpa è quella di essere RUSSA, e se non ci si fermerà in tempo da questa deriva socio-culturale difficilmente si potrà tornare indietro.
Né con gli uni, né con gli altri,
ma solo dalla parte delle PACE.
A cura di Filippo Lupoli, 02 marzo 2022.
Assurdo
I russi pagano le colpe di un pazzo criminale.