Ma esito del tavolo in Prefettura non ufficiale – Il consigliere R.Santamaria: “trattare i dati emergenti con maggiore scientificità”
Mattinata – TEMPO di bruciatura di frasche nelle campagne del Gargano. Fin qui nulla di strano, se non fosse per l’accusa di “pratica dannosa” rivolta dai medici di base e dal pediatra di Mattinata, accusa estesa anche all’uso di anticrittogamici e all’abitudine di bruciare gli scarti edili di plastica da parte degli operatori del settore. Pratiche così dannose da aver riscontrato negli ultimi anni un “aumento considerevole” di casi di tumori. Con una lettera dello scorso 30 novembre i medici di base e il pediatra di Mattinata avevano esortato il Sindaco a “proibire trattamenti antiparassitari” nonché a “limitare fortemente la possibilità di produrre fuochi a cielo aperto”, già sottoposti ad un limite di 500 metri dal perimetro urbano.
In un continuo braccio di ferro, il coordinamento SEL fiancheggiato dall’ avv. Fischetti rimprovera all’amministrazione comunale, attraverso un comunicato stampa dello scorso 4 marzo, il ritardo degli interventi, che può “solo accentuare lo stato di allarmismo”. E’ dei giorni scorsi il tavolo tecnico presso la Prefettura di Foggia richiesto dal Sindaco, accompagnato dal consigliere delegato alla sanità Raffaele Santamaria. Erano convocati due dei medici firmatari della lettera, i dottori Falcone e Ciuffreda. Il tutto è avvenuto alla presenza del viceprefetto, dei medici esperti dell’ASL, dott. Franco Carella, direttore del dipartimento di Prevenzione e dott. Palma, direttore del dipartimento di Statistica ed Epidemiologia, della dottoressa Caudillo per l’Arpa e dell’assessore provinciale all’ambiente Stefano Pecorella. Sebbene l’esito del tavolo tecnico non sia ancora del tutto ufficiale, risulterebbe che nessuna alterazione accertata dell’ambiente sarebbe al momento pericolosa per la pubblica incolumità.
Dall’esame di dati statistici fino al 2005 emergerebbe che il tasso di mortalità e che la percentuale di decessi per tumori a Mattinata siano inferiori alla media provinciale, regionale e nazionale. La proiezione di tali dati dal 2005 negli anni a venire farebbe emergere un valore, in termini di numero di decessi per tumori, superiore ai casi che effettivamente ci sono stati. In merito alla pericolosità del fumo nel generare eventuali patologie, è ancora da accertare in funzione dei periodi per anno, del tipo di patologia emergente, nonché dell’incidenza di quest’aumento “denunciato” su un campione staticamente valido, senza trascurare la natura atavica della discussa pratica agricola. Nell’occasione è stata richiesta da parte del sindaco l’installazione, a cura dell’ARPA, di una centralina di monitoraggio dell’aria per “verificare la presenza di eventuali sostanze inquinanti”. Sebbene il dato non sia ancora comprovato, Santamaria esorta “a trattare i dati emergenti con maggiore scientificità, per fare chiarezza nel più breve tempo possibile, una chiarezza che potrebbe portare ad un ridimensionamento del problema e ad un cessato allarme”.
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