“L’orgoglio per l’affermazione di un’azienda della Capitanata è stato incrinato dalla constatazione che la gente impegnata a produrre un alimento così prezioso e buono non ne ricavi i frutti che meriterebbe – continua Mongiello – E’ un tema su cui le rappresentanze professionali devono interrogarsi più concretamente che in passato, con l’obiettivo di costruire finalmente la filiera che metta a valore la qualità”. Proprio la tutela della qualità è il tema della proposta di legge che la senatrice del PD ha presentato come prima firmataria, insieme al presidente della Commissione Agricoltura Paolo Scarpa Bonazza Buora, e su cui ha già relazionato nell’organismo parlamentare avviando l’iter per la sua discussione e approvazione in Aula.
“Grazie ad un paziente e proficuo lavoro politico, abbiamo ottenuto una corsia preferenziale che dovrebbe condurci alla sua approvazione entro la fine della legislatura – sostiene Mongiello – offrendo alle imprese e ai consumatori la necessaria tutela dagli agropirati e dai commercianti privi di scrupoli”.
Redazione Stato
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The King on “Un certain sourire”
In riferimento alle dichiarazioni rese a margine del Premio Ercole Olivario dalla Senatrice Colomba Mongiello e riprese ieri dalla stampa pugliese, inoltriamo lettera aperta alla Senatrice da parte di Monini S.p.A.
Grazie dell’attenzione che spero vorrete riservarci
Anita Lissona – mobile 335 498993
Ufficio stampa e PR Monini S.p.A.
Gent.ma Senatrice Mongiello,
sono Maria Flora Monini e non ho potuto esimermi dallo scriverLe per trarLa da un doloroso equivoco: Monini S.p.A, l’azienda leader dell’olio extra vergine d’oliva fondata da mio nonno Zefferino nel lontano 1920, NON è una multinazionale, come da Lei sostenuto in una dichiarazione a commento della brillante prestazione dell’olio extra vergine DOP Dauno Gargano, da noi prodotto, al concorso Ercole Olivario.
Sono quasi 100 anni che la mia famiglia si occupa di olio d’oliva extra vergine, tenendo ferma la barra sull’esigenza di tramandare nel tempo un “saper fare” che ci rende orgogliosi e che l’Italia dovrebbe difendere maggiormente nel mondo anche riconoscendo e valorizzando gli sforzi che imprenditori onesti e determinati fanno in tal senso.
L’equivoco in cui Lei è caduta – definire multinazionale l’azienda produttrice del premiato Dauno Gargano DOP – è sì doloroso, ma soprattutto pericoloso perché se un’insigne esponente della Commissione Permanente Agricoltura e Produzione Agroalimentare del Senato cade in fallo così platealmente, dimostrando poca confidenza con le realtà imprenditoriali dell’agroalimentare che portano avanti orgogliosamente la loro italianità, c’è davvero di che essere preoccupati.
Quanto alla sua “constatazione che la gente impegnata a produrre un alimento così prezioso e buono non ne ricavi i frutti che meriterebbe” ci teniamo a precisare che Monini sta investendo nel territorio pugliese da non meno di 15 anni, senza ricorrere a nessun aiuto o agevolazione, dando lavoro stabilmente a una quindicina di famiglie locali a cui si devono i 12.000 litri circa di Dauno Gargano DOP prodotti ogni anno. A questi si aggiunge il centinaio di addetti impegnati nello stabilimento di Spoleto dove vengono prodotti ogni anno oltre 26 milioni di litri di olio extra vergine di grande qualità e dove, soprattutto, non ci si stanca mai di divulgare la buona cultura di questo prodotto, orgoglio della tradizione gastronomica italiana.
Buon lavoro
Maria Flora Monini
Direzione Comunicazione, Immagine e Relazioni Esterne
Monini S.p.A.