Prestazioni specialistiche, dal 1^giugno nuovi criteri
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“In buona sostanza, si da una interpretazione distorta e arbitraria
della normativa nazionale che regola la materia. Infatti, ridisegnando le percentuali dei rimborsi da destinare alle strutture accreditate, – al 40% previsto dalla normativa nazionale, si aggiunge un ulteriore 20%. Così facendo, saranno fortemente penalizzati i 280 laboratori d’analisi presenti in Puglia e relativi utenti.”
“Questi nuovi parametri – spiega Forte – dettati dai principi
generali di riduzione della spesa sanitaria nazionale prendono come
riferimento il sistema e i dati di alcune regioni ‘virtuose’ come ad
esempio il Veneto, non tenendo conto di alcune ‘peculiarità’ dei
sistemi sanitari delle singole regioni. In Veneto, ad esempio, le strutture private accreditate sono solo 6, che assorbono le richieste di prestazioni di un’ intera regione. E’ naturale che vi sia maggiore concentrazione e abbattimento della spesa. Ma tale sistema sanitario, non è assimilabile a quello pugliese o di altre regioni, essendoci maggiore dispersione, per il numero di gran lunga superiore di laboratori convenzionati.”
“Tuttavia, i meccanismi di rivalutazione dei prezzi delle prestazioni
sanitarie convenzionate è fermo al 1998. Questo indirizzo
interpretativo della normativa nazionale, fatto proprio dalla Regione Puglia, penalizzerà i laboratori d’analisi che si troveranno nelle condizioni di licenziare personale o addirittura di chiudere. Di riflesso, vi sarà un riversamento dei cittadini verso le strutture pubbliche. E le liste d’attesa, già vergognosamente sature, scoppieranno. Sono stati presentati ricorsi al TAR, in varie Regioni e a giorni vi saranno le sentenze.”
Redazione Stato
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