Manfredonia, 02.09.2017. ATTRAVERSO la pubblicazione di testi, fotogallery, interviste e “doodle” – versioni speciali del logo della nostra testata, su un’idea di Florian Lettl -, StatoQuotidiano.it sostiene la mostra “Wolfgang Lettl – Manfredonia, la mia amata“, visitabile gratuitamente dal 4 Agosto 2017 al 3 Settembre 2017 a Manfredonia, presso le “Ex Fabbriche di San Francesco” in via San Francesco.
Su idea, richiesta e gentile concessione di Florian Lettl, che si ringrazia.
All rights reserved – © Wolfgang Lettl
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Fanfaronata, 2002 (cm100,5×56). Diversi quadri di Wolfgang Lettl si prestano bene per l’animazione. Nel cortometraggio “Porte”, che sarà presentato questa sera (2 settembre alle ore 21) nell’ex fabbriche di San Francesco nell’ambito della mostra “Manfredonia, la mia amata”, diversi quadri della serie intitolata “Fanfaronate” diventeranno “vivi”.
Il cortometraggio è basato sul sogno d’infanzia di Lettl delle “Le tre porte”.
Le tre porte
Da piccolo, Wolfgang Lettl faceva sempre questo sogno: ”Andavo giù per la scala della cantina, lì c’erano tre porte. Dovevo aprire la porta giusta, ma qualunque aprissi, era sempre quella sbagliata. Fuori c´erano cose terribili che mi aspettavano, non riesco a descriverle, erano così spaventose, tanto che mi si rizzano ancora i capelli quando ci ripenso. Trovare la porta giusta era impossibile, forse non esisteva. Capire, che era sempre lo stesso sogno e che mi dovevo soltanto svegliare per distruggere quelle apparizione, ciò era impossibile perché le immagini del sogno erano cosi vere. Allora io, un “piccolo” uomo, ricorrevo a uno stratagemma: forte nell´animo sempre quando stavo davanti alle tre porte, sveglio o nel sogno, aprivo gli occhi con tutta la mia forza; lo stratagemma funzionava, mi svegliavo, il brutto sogno spariva e non tornava più. Forse era il conflitto con le forze distruttive del mio subconscio il primo esercizio per il futuro rapporto con le figure, che ora si trovano nei miei dipinti surrealistici”.
“Nel Cortometraggio, come nella nostra vita, si aprono e si chiudono porte ripetutamente. Forse quel sogno di infanzia di Lettl é una chiave per la comprensione del suo modo di dipingere surreale”, dice a StatoQuotidiano Florian Lettl.
Redazione Stato Quotidiano.it