Foggia. Dura e decisa presa di posizione della consigliera del Movimento Cinque Stelle Rosa Barone sull’impianto della società Enterra che dovrà sorgere a Rignano Garganico in provincia di Foggia. Le ragioni di tale posizione risiedono tutte nel non rispetto della procedura voluta dalle direttive europee 2011/92/UE e 2014/52/UE, l’impianto in questione infatti per le sue caratteristiche, per la localizzazione e per l’impatto potenziale va sottoesposto a VIA ed AIA, per una più ampia valutazione d’impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati. Tale esclusione dalla procedura di assoggettabilità alla valutazione di impatto ambientale, contraria al diritto europeo e con riguardo alla gerarchia delle fonti , è data dal fatto che le leggi statali, regionali e gli atti amministrativi non conformi alle direttive europee, devono essere disapplicate onde evitare una possibile condanna dell’Italia da parte della Corte di Giustizia ed il risarcimento dei danni.
A tal proposito la consigliera Barone afferma: “Ho presentato un’interrogazione regionale con la collaborazione dei colleghi consiglieri Casili e Guarini della commissione Ambiente, per chieder conto se l’Assessore Santorsola, il Presidente del Consiglio Regionale Loizzo e il Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, fossero a conoscenza di questa violazione, – prosegue la consigliera Barone -. Il dirigente del Servizio Energie Rinnovabili, Reti ed Efficenza Energetica regionale, nel rispetto della gerarchia delle fonti, provveda all’annullamento d’ufficio in via di autotutela dell’atto in oggetto. È bene sottolineare che su tale argomento vi sono indagini in corso da parte della procura di Foggia su esposto/denuncia dell’attivista Matteo Loguercio supportato dall’avvocato Pio Giorgio Di Leo, nonché una diffida ad agire in autotutela al Servizio predetto, firmata ed inviata dagli attivisti di Foggia e provincia agli inizi del 2015.”
Redazione Stato Quotidiano