Titolo originale: Mange tes morts
Nazione: Francia
Genere: drammatico, noir
Torino – SI conclude sabato 29 sera la 32ma edizione del Torino Film Festival con la proclamazione del vincitore. Si tratta del titolo francese Mange tes morts di Jean-Charles Hue, alla sua opera terza, pellicola a cavallo tra il dramma e il noir di matrice esistenziale con tracce da road movie.
Perno dello sviluppo quattro giovani rom, legati da stretta parentela, di cui uno, Frédéric Dorkel, appena uscito dal carcere dopo 15 anni di reclusione. Nella loro comunità molte cose sono cambiate, il cristianesimo ha preso piede, ma Frédéric non riesce a slegarsi dal passato criminale e dal senso di vendetta. Coinvolgerà gli altri tre in un nuovo colpo, il furto di un carico di rame.
Per quanto non unanimemente acclamato, almeno dal pubblico o come potenziale vincitore, Mange tes morts è un indubbio oggetto di valore che non può lasciare indifferenti. Se ne può discutere su necessità e indispensabilità, meno sul valore. Impeccabile sotto quasi ogni punto di vista, Jean-Charles Hue forgia un ritratto psicologico di quattro uomini accurato e mai banale, forte di interpretazioni accattivanti (rese da non professionisti) ed una fotografia malsana, graffiante, rugginosa, che diventa protagonista al pari degli interpreti.
Mange tes morts (letteralmente rinnegare la propria origine e parentela) assume i connotati del noir introspettivo deprivato dell’aspetto criminale, ed è ottima la sceneggiatura a fare quel che sempre più raramente si vede al cinema, la costruzione di dinamiche psicologiche giocate su dialoghi, situazioni, sfumature. Non ci si accorge di assistere a una crescita, a una trasformazione di anime, fino a un finale che spacca un sistema che non riesce più ad amalgamarsi, e lo divide tra redenzione e sconfitta.
Ultima e bellissima sequenza su Frédéric al volante, impregnata del nero di vivere, mentre altrove si celebra una nuova illusione, questa volta cristiana.
Un lavoro importante che forse non supera il livello del buon esercizio di stile e scrittura, ma che butta con merito sotto i riflettori un regista che potrebbe rivelarsi promessa nei prossimi anni.
Per ora solo un augurio di poter vedere Mange tes morts distribuito nelle sale italiane.
Valutazione: 7.5/10
Spoiler: 2/10
Copertina: Mange tes morts – dal film
altreVisioni
Lo sciacallo, D. Gilroy (2014) – thriller psicologico forte di un Jake Gyllenhaal in un atipico personaggio allucinato. Da vedere * 7
In Stato d’osservazione
Magic in the Moonlight, W. Allen (2014) – commedia, sentimentale *4dic
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Mange tes morts – J. Hue, 2014M
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