Sono varie le componenti che permettono a un esperto di dichiarare un impianto a norma. Innanzitutto è bene ricordare che ormai da vari anni vige in Italia l’obbligo per gli elettricisti di posare impianti elettrici a norma; lo fanno seguendo le regole dettate nel DM 37/2008, legge che ha sostituito il precedente regolamento degli anni ’90, e compilando un certificato di conformità, che va consegnato al cliente al termine della posa dell’impianto stesso. Esistono però nel nostro Paese ancora tante le abitazioni costruite molti anni fa, in cui non è mai stato fatto alcun tipo di intervento di manutenzione o di ristrutturazione dell’impianto elettrico e in cui ovviamente gli impianti non sono adeguati alle norme oggi previste.
Cosa significa impianto a norma
Come si capisce se un impianto è a norma
Chi lo può dichiarare
Quindi, come accennato, un impianto elettrico è a norma quando durante la posa sono state seguite tutte le normative vigenti in fatto di sicurezza e di utilizzo di specifici accessori e materiali. Chiaramente per un comune cittadino non è possibile comprendere se l’impianto elettrico della casa in cui vive è a norma o meno, se non dopo aver verificato l’eventuale dichiarazione di conformità rilasciata da chi ha posato l’impianto. Per gli impianti elettrici per cui non si possiede tale documento sarà necessario contattare un professionista del settore, che potrà valutare lo stato delle cose, indicando la necessità o meno di sostituire o implementare alcuni specifici accessori. Un impianto a norma deve essere munito di un interruttore differenziale, in almeno due diverse posizioni all’interno della casa; inoltre deve essere disponibile un interruttore di emergenza, un salvavita e una struttura per la messa a terra dell’intero impianto. Oltre a questo le norme indicano anche il numero di prese di corrente disponibili in ogni ambiente, così come altri elementi che vanno verificati e controllati da un professionista abilitato.
Mettere a norma un impianto elettrico
Come fare
Dipende dalla situazione
Effettivamente è possibile mettere a norma un impianto che non lo è, andando a posizionare tutti gli accessori previsti dalla norma citata in precedenza. Il professionista dovrà verificare la situazione, quindi fare un breve progetto in cui indicherà quali saranno le modifiche che dovrà apportare. Al termine dei lavori produrrà la citata dichiarazione di conformità che può essere stilata solo da un soggetto abilitato. Va ricordato che non sempre la soluzione più rapida o meno costosa consiste nell’aggiungere alcuni elementi all’impianto o sostituire quelli presenti; in alcuni casi è necessario sostituirlo integralmente. In queste situazioni l’elettricista rimuove completamente i cavi e tutti gli accessori dell’impianto elettrico, per metterne di nuovi. Può anche accadere che sia necessario predisporre le tubazioni che contengono l’impianto, perché quelle molto antiquate hanno dimensioni ridotte rispetto a quelle previste al giorno d’oggi, quindi non sono in grado di ospitare il nuovo impianto.
Quanto costa un nuovo impianto elettrico
Cosa conviene fare
Le variabili
Il costo di un nuovo impianto elettrico dipende da una serie di fattori, tra cui la necessità di sostituire completamente quello vecchio o invece la possibilità di aggiungere semplicemente alcuni elementi. Molto dipende anche dalla tipologia di quelli che si scelgono e dal numero di ambienti lungo cui corre l’intero impianto, così come dalle dimensioni della casa. Non è quindi possibile indicare una cifra di massima, perché le variabili sono troppo numerose. (nota stampa).