Foggia, 03 marzo 2020. “Quando ad ottobre abbiamo fatto la sagra del pancotto, nessun amministratore è venuto a tagliare il nastro, per Libando si smuovono mari e monti. Quando il sindaco Landella è andato alla Bit di Milano per Libando c’erano le Pro Loco di tutta Italia ma la nostra no”. E’ quanto sostiene Giuseppe Croce, presidente della Pro Loco di Foggia, dopo aver contattato StatoQuotidiano.it. “Non abbiamo più dei nostri locali da quando ad agosto siamo stati trasferiti da via Sant’Alfonso presso l’ex scuola materna Chiara Lubick in zona parco San Felice. Lì non possiamo restare, è una zona periferica e se un pendolare deve chiederci un’informazione deve prendere l’autobus”. Così nella versione di Croce.
In questi mesi hanno mandato delle Pec agli uffici preposti del Comune e sembrava si fosse risolta la vicenda “Il sindaco ci aveva detto che potevamo usufruire dei locali di fianco all’Ataf, uffici Iat della Regione, quelli per Informazione, accoglienza e turismo. Poi dall’amministrazione comunale, settore cultura, è arrivato il no, cioè di questi sarebbe stato responsabile l’ufficio patrimonio e non la cultura. Avevamo ottenuto il nullaosta ma intanto questa palla è rimbalzata fra ufficio cultura e patrimonio fino a gennaio”. Croce – che non si capacita di come in altri paesi, tipo Manfredonia, i commissari “abbiano delegato l’organizzazione del Carnevale alla Pro Loco e qui a Foggia siamo ignorati”- ad un certo punto dell’odissea dice di essere stato ricevuto dal dirigente del comune Paolo Affatato: “Molto gentile, persona molto garbata con noi, ma non c’è un elenco dei locali del patrimonio”, spiega il presidente nella prosecuzione della ricerca di una sede. Nel frattempo la Pro Loco nazionale li ha accreditati per il servizio civile universale, i ragazzi del front-office negli uffici Iat possono svolgere – anzi potrebbero in caso di utilizzo- questo ruolo.
“La soluzione che abbiamo proposto è di spostarci o in una stanza vuota della sala Rosa o in un locale del pronao della villa comunale: “No – avrebbe detto l’assessore alla cultura Anna Paola Giuliani- lì si allestiscono le mostre”. A questo punto Croce si sarebbe rivolto a Michele Norillo, consigliere comunale, e membro della commissione socio-culturale del Comune, che avrebbe fissato un prossimo appuntamento con la commissione al completo. Con lo stesso, Croce sarebbe andato a visitare gli uffici delegati dalla Regione all’ente di Foggia per il turismo: “Noi andremo in quei locali Iat, se il Comune non è in grado di gestirli li gestiamo noi come Pro Loco, abbiamo tutti i titoli per farlo”.
Come finirà ora? “Noi vogliamo collaborare con l’amministrazione, se siamo venuti fuori con queste dichiarazioni dopo mesi di Pec è perché vogliamo essere ascoltati, vogliamo partecipare ai tavoli tecnici, cosa che non succede, anche sulla base del protocollo di intesa fra Anci e Pro Loco nazionale nel settore cultura. Chiedo rispetto al sindaco Landella nei nostri confronti, la Pro Loco non è di Croce ma dei cittadini”.
A cura di Paola Lucino, Foggia 03 marzo 2020