“Molti agricoltori ci hanno scritto in queste settimane per chiedere il perché del ritardo nella distribuzione dei contributi PAC – dichiara Giuseppe L’Abbate, deputato pugliese M5S della Commissione Agricoltura – Per fare opportuna chiarezza, abbiamo deciso di interpellare direttamente l’organismo pagatore, l’AGEA, che ci ha fornito dati e tabelle dettagliati sulle casistiche delle aziende o dei soggetti per cui è stato disposto il blocco”.
Si tratta di circa 22 mila soggetti per i quali le domande, sia uniche sia relative ai piani di sviluppo rurale, sono sospese. Le cause, secondo AGEA, andrebbero ricercate nelle irregolarità con cui molte di queste domande sono state presentate. Tra le principali motivazioni, che riguardano oltre un caso su due, l’aver presentato “domanda sulla base di contratti di locazione falsi, stipulati con soggetti che risultano già deceduti al momento della sottoscrizione del contratto” e “l’indicazione, nelle istanze, di particelle di terreni di proprietà di enti pubblici”. Le altre sei casistiche citate da AGEA sono: richiedenti il contributo deceduti prima del 31.12.2012, tra il primo gennaio 2013 ed il 15.05.2013 e tra il 16.05.2013 ed il 09.10.2013, indicazione di particelle di terreni confiscati alla mafia e, infine, richiedenti che hanno presentato domanda pur essendo sottoposti a misure previste dal decreto legislativo 159/2011 sull’antimafia.
“È evidente che si tratta di motivazioni oggettive – conclude Giuseppe L’Abbate (M5S) – sulle quali AGEA e gli altri organismi pagatori regionali stanno verificando la possibilità o meno di procedere, almeno per alcune categorie, al pagamento o al blocco totale dell’istanza. Continueremo a vigilare sulla vicenda”.
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Redazione Stato