Le prime perplessità emerse dalle interrogazioni riguardano il bando pubblico che accorperebbe le attività cimiteriali concedendole ad un’unica ditta, la stagnante situazione che avvolge il quartiere Galluccio, il servizio di rifornimento d’acqua potabile per Carbonara, la buffer zone e relativi organi di controllo nonché stato dell’arte della riqualificazione della struttura ospedaliera.
E non è che l’inizio. Sul bando per il cimitero, l’assessore Totaro precisa che il bando è stato indetto in rispetto della legislazione vigente che lo impone e va inteso come scelta semplificativa priva di oneri altri per il Comune.
Si ammettono le criticità legate alle vicende del Galluccio sottolineandone gli imprevisti legati alle vicende delle ditte appaltatrici piuttosto che le gare andate deserte per due volte relative ai locali commerciali (S2A). Si propone per l’ennesima volta una seduta monotematica del consiglio comunale. L’assessore Mazzamurro assicura che il regolamento per la buffer zone è funzionante pur ammettendo che per certi casi specifici andrebbero sollecitati gli organi prefissi al controllo. Si verificherà la situazione di via Celestino V.
Il sindaco Di Iasio assicura che per l’ospedale gli incontri si susseguono; si lavora sugli steps successivi che dovrebbero riguardare la medicalizzazione del 118 e la realizzazione dei restanti impegni presi nel protocollo d’intesa. L’intera comunità se lo augura. In dirittura d’arrivo anche i lavori relativi all’impianto di video sorveglianza e di rifacimento del muro crollato in via Ciuffreda per il quale lo stesso primo cittadino ammette di aver commesso un unico errore: non aver fatto tutto e subito in regime di somma urgenza.
Ancora polemiche quando si tratta di votare la variazione di bilancio per andare incontro alla situazione dei lavoratori ex ITES e che vedrebbe il coinvolgimento di un consorzio di Foggia. Le perplessità dei consiglieri d’opposizione riguarderebbero la scarsità di informazioni reperibili sull’ente in questione.
“Guai se la politica si interessasse delle ditte, sono questioni di natura gestionale!”, la replica dell’assessore Ferosi.
Si richiede maggiore chiarezza anche sull’apertura di un ufficio UNESCO che l’amministrazione sta provando a strutturale in collaborazione con l’ente Parco Nazionale del Gargano e relativi criteri per il reclutamento del personale. Su questo, cos’ì l’assessore alla cultura Granatiero: “Lavoriamo ad un accordo fra comune ed ente parco per la costituzione di un ufficio tecnico di programmazione per le attività legate alla sfera UNESCO e che sia di supporto alla struttura comunale stessa. Il tutto sulla base delle esperienze già intraprese dai comuni nostri parteners. Una strada che non prevede ulteriori oneri per il comune, tant’è vero che il parco si impegna a mettere a disposizione 35.000 euro per quattro anni. L’ufficio dovrà essere dotato di professionalità specifiche nel campo della programmazione, non reperibili dunque tra burocrati o tecnici comunali. Figure giovani ed innovatrici che verranno reclutate, come per legge, tramite concorso pubblico. Non verranno creati doppioni, questo è certo. In consiglio abbiamo il dovere di proporre, sulle questioni specifiche si discuterà in commissione”, assicura.
I locali individuati sarebbero quelli della dismessa comunità montana che ospiteranno anche altri uffici. Ammette infine le difficoltà riscontrate durante il proprio assessorato in relazione alle beghe sulla toponomastica ed in generale sulla capacità di incidere sul lavoro degli uffici tecnici.
Ma la faccenda emersa che fa più scalpore riguarda una faccenda già da tempo sollevata dalle interrogazioni del consigliere di minoranza Totaro e che riguarda l’agibilità di alcuni locali comunali dell’ex caserma di via Carlo di Durazzo. Il complesso, per una parte già da tempo assegnato al centro sociale anziani, ospita ai piani bassi alcuni uffici comunali trasferiti e nei sottotetti un music center da anni allestito e mai reso funzionale se non approssimativamente ed a singhiozzi.
Per l’assegnazione dello spazio in questione si è provveduto a redigere un avviso pubblico tramite il quale si è affidata la struttura alla locale associazione “Monte Creativa”. Questa volta le perplessità non riguarderebbero i criteri di assegnazione ma un tema molto più importante quale quello della sicurezza.
I locali, per stessa ammissione del sindaco chiamato in questione, sarebbero sprovvisti di certificazione d’agibilità! La modalità rappresenterebbe la prassi per questa città:-“Ma così è come darsi la zappa sui piedi! Prima aprite gli spazi, li assegnate, mandate dentro i ragazzi e poi vi accorgete che non c’è una verifica di agibilità? Assurdo. Ma tanto lo sappiamo che tranne la nuova biblioteca comunale, tutti plessi di proprietà sono inagibile. Inutile nascondersi!”, ammette il consigliere Ciliberti. L’imbarazzo in aula è palpabile e lo stupore suscitato da quest’ennesima leggerezza è davvero tanto.
Un vizietto tutto italiano divenuto ormai insopportabile, specie per le modalità con le quali si agisce. Una brutta gaffe, ennesimo segnale di totale mancanza di attenzione su tematiche fondamentali, specie se si prova a rimediare assicurando tutti che le verifiche verranno effettuate. Ora, dopo che i locali sono pronti da circa dieci anni; ora che i locali sono stati resi fruibili.
Restano, di quest’ennesima seduta fiume, alcune buone nuove fra cui l’individuazione dell’istituto comprensivo ”Giovanni XXIII” come edificio scolastico da ristrutturare (da direttiva nazionale) e l’iniziativa sposata trasversalmente a contrasto del gioco d’azzardo, di cui s’è fatto promotore il consigliere Vergura.
Meglio di niente…
(A cura di Antonio Gabriele – antonio.g76@libero.it)