FOGGIA – Dall’inizio dell’anno in America sono stati registrati oltre 3,5 milioni di casi di febbre Dengue, con più di 1.000 decessi confermati. Si tratta del triplo delle infezioni diagnosticate nello stesso arco temporale (gennaio – marzo) del 2023, anno record durante il quale, complessivamente, sono stati rilevati 4,5 milioni di casi. Ciò significa che, a meno di improbabili inversioni di rotta, il 2024 in America sta facendo segnare la peggiore epidemia della storia di Dengue, una malattia infettiva virale trasmessa dalla puntura delle zanzare del genere Aedes come la zanzara della febbre gialla (Aedes aegypti) e la zanzara tigre (Aedes albopictus), sebbene quest’ultima sia un vettore meno efficace del patogeno responsabile, un virus a RNA.
A lanciare l’allarme sulla drammatica situazione nel continente americano è la Pan American Health Organization (PAHO), l’Organizzazione Panamericana della Sanità, che è una costola locale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Gli esperti sottolineano che le infezioni sono in aumento in tutta l’America Latina e nei Paesi caraibici, tuttavia in alcuni casi la situazione risulta esplosiva a causa di una crescita esponenziale. Il Paese più colpito in assoluto è il Brasile, dove si conta l’83 delle infezioni. In base ai dati della PAHO, al 27 marzo le diagnosi dall’inizio dell’anno erano 2,3 milioni, con oltre 800 decessi. Significativo anche l’incremento in Paraguay, dove rispetto allo stesso periodo dello scorso anno le infezioni sono aumentate di 23 volte. In Argentina, il terzo dei Paesi più colpiti, da poco più di 8.000 casi nel periodo gennaio – marzo 2023 si è arrivati agli oltre 100.000 dello stesso trimestre del 2024. Questi tre Paesi messi assieme rappresentano il 92 percento dei casi complessivi in America e l’87 percento dei decessi.
Il direttore della PAHO, il professor Jarbas Barbosa, durante una recente conferenza stampa ha dichiarato che la zanzara della febbre gialla, il principale vettore della Dengue, sta conquistando nuove aree geografiche e quindi espandendo il bacino di potenziali vittime. Se ciò non bastasse, si sta assistendo a un incremento delle infezioni in Paesi “come Barbados, Costa Rica, Guadalupa, Guatemala, Martinica e Messico, dove la trasmissione è solitamente più elevata nella seconda metà dell’anno”, ha spiegato il professor Barbosa. In questo periodo dell’anno nella fascia tropicale e subtropicale dell’America c’è una circolazione massiccia di zanzare perché è un periodo particolarmente piovoso e caldo – ricordiamo che nell’emisfero meridionale le stagioni sono invertite rispetto alle nostre -, dunque non c’è da stupirsi di picchi in questo periodo dell’anno. Ciò che preoccupa è il numero di questi contagi e l’espansione dell’areale di distribuzione delle zanzare responsabili.
Secondo gli esperti a contribuire a questo boom di contagi nel 2024 vi sarebbe stato anche l’effetto di El Niño, un fenomeno climatico che ha ulteriormente innalzato le temperature già “roventi” a causa del riscaldamento globale. “La Dengue è endemica in Brasile, dove è presente da moltissimo tempo C’è stata un’estate particolarmente piovosa – lì le stagioni sono invertite rispetto alle nostre – e non dobbiamo dimenticarci che questa è una malattia trasmessa da vettori”, aveva spiegato a Fanpage.it la virologa Ilaria Capua. “Quindi tanto più è umida l’estate, maggiore è la diffusione delle zanzare. Ci sono pertanto più vettori che possono portare in giro la malattia. C’è anche da dire che il fenomeno climatico ciclico di El Niño, che ha portato anche a un innalzamento delle temperature in generale, è stato favorevole per le zanzare. L’aumento dei vettori si è dunque tradotto in un aumento dei casi”, ha chiosato l’esperta.
Tra gli altri elementi che possono spiegare l’incremento dei casi di Dengue, secondo la PAHO, vi sono “la rapida crescita della popolazione e l’urbanizzazione non pianificata”. Le abitazioni con servizi idrici e sistemi igienico sanitari inadeguati, infatti, si trasformano in siti di riproduzione perfetti per le zanzare, che sfruttano le raccolte d’acqua. Tra i principali consigli degli esperti per ridurre il rischio di farsi pungere dalle zanzare vi è proprio quello di togliere l’acqua da sottovasi, fontanelle e altri depositi attorno alle abitazioni, oltre alle bonifiche più estese e la vera e propria lotta con vari metodi, comprese zanzare geneticamente modificate.
Il fatto che la malattia circoli in modo estremo in Sud America comporta anche dei rischi per il resto del mondo, Italia compresa, proprio per questo sono state introdotte misure di controllo eccezionali sui passeggeri provenienti dalle zone a rischio (ad esempio la verifica della temperatura corporea) e disinfestazione di aerei, navi e merci in porti e aeroporti. La zanzara della febbre gialla non è infatti presente in Italia, ma potrebbe arrivare sui mezzi di trasporto e diffondersi, agevolata dal cambiamento climatico. Non dobbiamo dimenticare che da noi è comunque diffusa anche la zanzara tigre, che è un vettore in grado di trasmettere la Dengue, seppur meno efficacemente. Se una persona infetta arriva da un Paese colpito e viene punta, le nostre zanzare sono già in grado di diffondere la malattia. È proprio per questo che nel 2023 sono stati registrati nel nostro Paese un’ottantina di casi di trasmissione locale. La virologa Ilaria Capua non esclude che nei prossimi anni, in Italia, possano verificarsi focolai epidemici di Dengue, che è già presente a nord di Roma e nella provincia di Lodi. Inoltre in futuro potremmo essere colonizzati anche dalla zanzara della febbre gialla, che rappresenta un pericolo superiore.