AD APRILE PROTESTA DEI CONCESSIONARI SIB DI TARANTO – Ad aprile 2010 i concessionari balneari di Taranto, aderenti al Sib (sindacato di categoria) manifestarono la propria disapprovazione alla Regione data l’impossibilità di poter allestire gli stabilimenti a causa dell’autorizzazione paesaggistica dei Comuni, che di fatto contrasta la possibilità di limitare l’erosione delle coste (che, con il tempo, si ricorda, riduce la grandezza delle aree in concessione).
IMPRESE BALNEARI: FOCUS – Innanzitutto: le imprese balneari lavorano su una fascia costiera che appartenie allo Stato (ma è recente l’approvazione del federalismo demaniale – a favore di Regioni ed Enti locali i beni del demanio marittimo, con la Bicamerale che ha fatto richiesta di una normativa dello Stato con criteri trasparenti sui canoni per le concessioni balneari e di fare partecipare i comuni ai proventi degli stessi); lo Stato gestiva prima direttamente la fascia costiera attraverso le Capitanerie di Porto, per poi delegare le funzioni amministrative alle Regioni, che a loro volta – come era previsto – le hanno delegate ai Comuni. Comuni che sono autonomi dal 2001 nella gestione del demanio marittimo di competenza, dal 2008 per le aree portuali relative (prima di competenza delle Capitanerie di Porto, alle quali spetta comunque la competenza per la proprietà delle aree demaniali, le istanze relative alla sdemanializzazione delle stesse). In Puglia si è provveduto ad emanare una legge relativa (n.17/2006), Puglia, L.R. n. 17/2006,’Disciplina della tutela e della salute della costa’ con i comuni che si sono visti arrivare una serie di competenze sulla fascia demaniale “nonostante una preparazione non del tutto adeguata”.
VALORIZZAZIONE COSTE PUGLIESI LEGATA A PRC – La valorizzazione delle coste pugliesi è legata pertanto all’approvazione del Piano regionale delle coste Piano regionale Coste , un documento adottato in Regione a fine luglio 2009 – predisposto dal Politecnico di Bari – ma non ancora approvato. Un documento che ha il compito di pianificare le attività costiere e di provvedere alla salvaguardia dell’ambiente (974 km di costa in Puglia), e di contrastare dunque la stessa erosione. Sulla base del P.R.C. i Comuni avevano il compito di adottare i Piani Comunali delle Coste (P.C.C.) Pcc Manfredonia con previsione della zonizzazione, il ripristino dell’assetto costiero e il regolamento degli insediamenti balneari, rimanendo comunque in simmetria con il piano regionale. A Manfredonia il Pcc è stato approvato con delibera Giunta comunale n.159 del primo aprile del 2009 – con definizione delle relative aree demaniali. Si continuerebbe dunque “a rinnovare i contratti ai privati”, in attesa di una nuova definizione (finale) delle stesse concessioni.