Foggia, 03 settembre 2019. Dopo le burrascose dimissioni di Amantino Mancini, dopo la sconfitta all’esordio nel campionato di serie D, il Foggia ha affidato la propria panchina a Ninni Corda.
• Le dimissioni di Mancini • “Il Calcio Foggia 1920 comunica che, nella giornata di oggi, l’allenatore Alessandro Faioli Amantino Mancini ha rassegnato le sue dimissioni nelle mani del Direttore Generale, Ninni Corda e del Presidente Roberto Felleca. Le motivazioni principali sono legate ad una differente visione sulle modalità operative e di esecuzione del progetto sulla cui base l’allenatore Amantino era stato coinvolto, dando la sua disponibilità. Nonostante il progetto nelle sue linee generali e nella sua modalità esecutive fosse stato dettagliatamente spiegato, la micro-operatività quotidiana ha evidenziato delle differenze interpretative che hanno indotto mister Amantino, con grande senso di responsabilità e a tutela degli interessi dei tifosi, della squadra e della società, a desistere dal proseguire il suo impegno lavorativo in sintonia con il Calcio Foggia 1920, evitando che altro tempo ed energie venissero vanificate.
La società tutta, non senza rammarico, ringrazia Alessandro Amantino per il grande senso di responsabilità, per la professionalità e il senso di dedizione al lavoro espresso in questo mese augurando al tecnico brasiliano ogni bene per il prosieguo della sua carriera, che siamo certi sarà ricca di soddisfazioni”.
Mancini su Instagram. “È con immenso rammarico che mi vedo costretto a rassegnare le dimissioni dal ruolo di allenatore del Foggia. Ruolo che ho fortemente voluto per la passione di questa piazza e la storia di questa città. La situazione attuale non mi permette di mettere in pratica la mia idea di calcio e mi porta a prendere questa scelta, molto sofferta, dovuta a punti di vista differenti con la dirigenza. Ringrazio la gente di Foggia, sono onorato , seppur per breve tempo, di aver vissuto il calore , la passione e la dedizione di un popolo verso i propri colori , e sono certo che la storia sia ciclica e che presto torneranno a vivere le emozioni che meritano ; per il rispetto profondo che nutro per loro prima di tutto e poi per i sacrifici che la mia vita di professionista mi ha imposto ho preso questa decisione irrevocabile, figlia di un ragionamento sofferto e assolutamente slegato alla sconfitta di Fasano”.
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