Foggia, 04 settembre 2020. “Gli uomini fanno fatica a chiamarmi ingegnere, si rivolgono a me con ‘dottoressa’ o ‘architetto’, cioè una donna può disegnare interni, organizzare un angolo libreria ma non la struttura in cemento armato. Quando vado sul cantiere noto un certo imbarazzo, non sono mia stata discriminata, so mettere subito le cose in chiaro, ma è così”.
Antonietta Leccese, 44 anni, (in foto con il casco al lavoro) capogruppo del Pd a Torremaggiore, si candida nella lista del suo partito con Emiliano per le regionali.
Fra i punti nel suo programma ci sono le infrastrutture. “Per la superstrada Foggia – S. Severo i lavori sono fermi, il raddoppio della linea ferroviaria Poggio Imperiale-Termoli è fermo a prima dell’unità d’Italia, la merce cammina su due ruote, su 4 ruote o con gli aerei, anche se siamo digitalizzati e globalizzati, e bisogna velocizzare per essere efficienti. Tutto questo rende più difficile gli spostamenti. Lavoro sulla ricostruzione al sisma dell’Abruzzo e del Molise, qualche settimana fa dovevo incontrare a Bari un collega che veniva da Milano, abbiamo calcolato che, quasi arrivava prima lui di me.”
Il turismo con sito di Castel Fiorentino, a pochi passi da Torremaggiore: “Non è valorizzato, non si riesce a costruire un ponte con l’Europa, non è come Jesi o Palermo. Questo ha ovviamente un forte impatto sull’occupazione, sulle strutture alberghiere, sul turismo in generale. Le piccole imprese che producono conserve agro-alimentari, spesso femminili, non hanno diffusione se non nel negozietto di Torremaggiore o di S. Severo, né si riesce a fare apprezzare su ampia scala la nostra produzione biologica”.
Sulle mamme lavoratrici: “La carenza o assenza di asili nido comunali, o comunque la disponibilità di quelli privati nella fascia mattutina – mi riferisco alla mia zona- condiziona le mamme lavoratrici che non hanno la fortuna di avere i nonni che le aiutano. Io ho questa fortuna ma, nonostante questo, a fatica nei primi anni di vita di mio figlio riuscivo a lavorare”.
Questo articolo sa molto di propaganda politica di bassa qualitá, piú che problematica di genere e uguaglianza. Una donna (ingegnere o di qualsiasi altra professione) che critica e scredita il lavoro di colleghi achitetti (tanto uomini che donne) dimostra che della sua professione sa ben poco.