“Sono figlia di una generazione che ha visto i nonni tornare dalla Germania ed i genitori partire dalla loro bella terra, con le case tutte bianche, circondate da un bellissimo panorama e vicino al mare, ma che non gli dava pane. Una terra fatta di nonni che hanno conosciuto la fame e che ai nipoti non raccontavano le favole, ma la vita. Di donne dedite al marito, ai figli, che tengono la casa sempre in ordine, il bucato pulito, profumato e ben stirato, che sanno bene cucinare ed il denaro all’occorrenza risparmiare. Donne forti, dalla corazza dura e che quando c’è da rimboccarsi le maniche per lavorare non si tirano mai indietro.
Una terra fatta di uomini che in silenzio hanno saputo prima integrarsi e poi trovare il loro spazio in una terra straniera dove con sacrifici e con le mani piene di calli hanno fatto diventare i propri figli, etichettati come i figli dei terroni, i primi laureati delle loro famiglie o comunque persone di tutto rispetto dalle quali prendere esempio. Ogni volta che torno a Monte nella mia mente riaffiorano sempre dei bellissimi ricordi ed ogni volta che devo ripartire il mio bagaglio di emozioni è sempre più ricco.
Ora sono seduta su una panchina del Belvedere accompagnata da un gradevole venticello caldo che mi accarezza il corpo e mi spettina i capelli. È sera, il momento perfetto per apprezzare la bellezza di questo posto. Se chiudo gli occhi riesco persino a sentire l’odore del mare e ad assaporare quei piacevoli aromi tipici delle regioni del sud. Di fronte a me, in lontananza, c’è l’intesa luce di un faro che girando, da un lato illumina diverse barche che fiancheggiano il porto, mentre dall’altro si intreccia con una miriade di luci colorate provenienti dalle vicine case formando uno spettacolo di luci meraviglioso.
C’è pace intorno a me, quella giusta da permettermi di volgere il mio sguardo verso l’orizzonte, non soltanto per ammirarlo, ma per affidargli quei sogni che vorrei tanto riuscire a realizzare.
Chissà quante persone, come me, si sono fermate su questa panchina a riflettere e fantasticare un po’. Ognuno con le sue storie, le sue avventure, i suoi ricordi, le sue emozioni, il suo destino, ma tutti con le stesse e forti radici, quelle che sono parte di noi, che ci fanno guardare indietro con orgoglio e che ci toccano dentro quando fanno capolino nel nostro cuore, solide radici montanare“.
Dalla bacheca di Angela d’Apolito.
Una grande donna, con grande animo e tanta nostalgia per le sue origini. Viaggia sempre a testa alta come il tuo animo.