Fiorenzo Giorgio Cislaghi.
“Siamo contrari all’incenerimento dei rifiuti perché gli impianti realizzati nelle vicinanze di Foggia si sono dimostrati inquinanti (Fenice di Melfi ed Ecocapitanata di Cerignola) e pericolosi per la salute. Gli insufficienti controlli preventivi non hanno impedito che avvenissero gravi casi di inquinamento ambientale perché il monitorare solo l’aria (Ecocapitanata) o aria e acqua (Fenice) non ha impedito di ritrovare sostanze inquinanti, diossine e metalli pesanti, nei terreni circostanti gli inceneritori. L’incenerimento non elimina lo smaltimento in discarica perché le ceneri derivanti dalla combustione dei rifiuti sono circa il 10% del volume dei rifiuti, 30% in peso, e sono smaltite in discariche”.
“E’ preoccupante la situazione delle discariche presenti nel territorio di Foggia, perché sembra vi sia dispersione nel terreno del percolato derivante dalla degradazione della frazione organica dei rifiuti (è mai stato rimosso il percolato dalla discarica di Passo Breccioso?). Il recupero di volumetrie, che ha permesso di tornare a smaltire rifiuti in discariche già sature, è un segnale preoccupante della situazione ambientale perché il recupero di volumi è conseguente all’appesantimento dei rifiuti, causato da piogge e fermentazione dello stesso, e ha come effetto collaterale un aumento del percolato prodotto”.
“E’ ora di abbandonare metodi barbari per disfarsi dei rifiuti – scrive Cislaghi – trasformandoli, invece, in fonte di preziose materie prime indispensabili all’economia. Si deve applicare il regolamento comunale per lo smaltimento dei rifiuti che prevede la raccolta separata della frazione organica (articolo 18, lettera D). E’ la lavorazione industriale della frazione organica, umida o biostabilizzata, che crea i maggiori rischi per l’ambiente e la salute e questa parte deve essere eliminata dal ciclo industriale della lavorazione dei rifiuti, avviandola al recupero tramite impianti di compostaggio. Purtroppo, per miopia dell’amministrazione regionale, gli impianti di compostaggio esistenti sono insufficienti per il territorio e la loro scarsa capacità di assorbimento della frazione organica ha già creato non pochi problemi ai comuni virtuosi della Capitanata”.
“Apprezzando l’impegno di AMIU nel ripulire la città dobbiamo registrare che siamo ancora ben lontani da una situazione di “normalità”, lo spazzamento non garantisce livelli di pulizia decorosi, il posizionamento dei cassonetti (ancora rotti) non soddisfa le esigenze delle periferie mentre è sovradimensionato nel centro città. Forse questo accade perché, mentre si sono tagliati operai per vari e discriminanti motivi, sono stati riconfermati i dirigenti che hanno portato AMICA al fallimento? Per questo chiediamo all’amministrazione comunale di procedere senza indugi alla riconversione delle celle di biostabilizzazione in celle di compostaggio, operazione possibile e in via di attuazione da AMIU nell’impianto barese (quasi) gemello del nostro impianto. Ad Amiu chiediamo di procedere senza indugi alla raccolta separata della frazione organica cominciando dai mercati ortofrutticoli, ristoranti e bar, come promesso per estenderla, in tempi brevi, a tutta la città con adeguati cassonetti riservati alla frazione organica”.
“Non può passare inosservato che l’esaurimento delle discariche foggiane avverrà in concomitanza con l’entrata a regime dell’inceneritore di Borgo Tressanti, come non passa inosservato che il futuro incenerimento dei rifiuti urbani comporterà un aumento del costo della TARSU a causa del vertiginoso aumento del costo dello smaltimento. Per questi motivi, tutela della salute, tutela dell’ambiente e aumento dei costi, riteniamo sia opportuno che l’amministrazione comunale di Foggia dichiari di non voler smaltire i rifiuti nell’inceneritore di Borgo Tressanti e impegni ARPA Puglia a predisporre tutti i controlli ambientali di acqua, terreno e aria, per monitorare l’ambiente ed evitare danni derivanti da una cattiva gestione delle discariche e dall’entrata in funzione dell’inceneritore. Lo chiediamo per non fare la fine di Parma, sommersi dai debiti e con una fabbrica di tumori alle porte della città”, conclude il segretario di Rifondazione.
Redazione Stato@riproduzioneriservata
Foggia Cislaghi: inceneritore Borgo Tressanti prossimo all'accensione
Cislaghi: inceneritore Borgo Tressanti prossimo all’accensioneC
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GRILLINI cosa state facendo per impedire questo?????????
caro leonardo la tua amministrazione e tu in particolare ti sei attrezzato a pianificare il recupero dei rifiuti? o avete pensato solo al vs. deretano? la giunta si è già diviso i 32 posti rimasti,visto che si dice che almeno altri 2 posti sono andati allo stesso colore politico?
E a proposito dei grillini dove stanno? come mai non sono venuti a conoscenza della presenza di un altro grande incenitore che sta sorgendo a solo 500 metri dalle prime abitazioni del comparto CA1 e CA2? è bello parlare solo dopo che le cose esistono,a differenza di quello che fanno i dirigenti della Federazione di Centro, i quali hanno chiesto al Sindaco una discussione in C.C. su chi ha autorizzato nella zona industriale tale impianto e perche se è un impianto piccolo e non pericoloso, non si è data notizia pubblica?Certamente qualcosa non è chara perciò grillini dimostrate che esistete in queste cose che sono punti del vostro programma.vi aspetto al varco e rispondete se volete essere ascoltati.
DAI, FATE PRESTO AD APRIRLO, CHE CI DEVE LAVORARE———- E FORSE NON E’ IL SOLO DELLA CASTA. TI PREGO REDAZIONE, NON PUNTELLARE, TANTO IL NOME SARA’ PUBBLICIZZATO A GIORNI.
(Allora, appena ci sarà il nome lo pubblicheremo, altrimenti parte una denuncia alla polizia postale, è diffamazione; grazie, attenda cortesemente, grazie; ndr)
Dire che gli inceneritore sono il diavolo assoluto vuol dire raccontare a metà la storia della gestione dei rifiuti, materia che non può essere affrontata se non con un approccio di carattare integrato a questione che necessariamente devono dividere l’emergenza dall’ordinario e da una previsione ottimale della sistema gestione dei rifiuti. Nessuno può negare che la capitanata, e non solo, si trova in uno stato di emergenza rifiuti, ma soprattutto un emergenza che è culturale se si considerano le modalità con cui l’Italia pensa in termini di gestione a freddo dei rifiuti solidi urbani. Conoscete un metodo diverso dagli inceneritori per la geestiona dell’emergenza? Oppure pensate che la creazione delle discariche, ormai da anni fuori legge, sono meglio dell’incenerimento? Pensate che la situazione di Napoli, i cui rifiuti sono finiti in una nuova mega discarica, sia soddisfacente? La produzione di rifiuti dovrebbe essere gestita a monte del ciclo, quando si producono i beni di consumo, quando si adottano pratiche del consumismo assolutamente inconcepibile e che automaticamente amplificano il problema a valle del sistema. Oggi, in Italia, gli inceneritori sono indispensabili. Certamente non sono la soluzione definitiva, ma vanno affiancati a forti politiche di educazione ambientale e di scelte produttive e dei consumi sostenibili. In passato, Seveso ci ha terrorizzato per gli effetti diossina, ma oggi la tecnologia di questi impianti è totalmente cambiata riguardo le emissioni in atmosfera. Basta vedere gli impianti di incenerimento dei rifiuti presenti nelle più grandi città europee e del mondo. Ma ribadisco, l’incenerimento non è la soluzione per la gestione ordinaria, tant’è che nei Paesi dove avviene il trattamento a freddo, dove la differenziata è ad alti livelli e dove vi è una grande e diligente civiltà ambientalista, gli inceneritori non hanno senso di esistere, soprattutto perchè sono improduttivi ed hanno poco da bruciare. In conclusione, dire no ed a prescindere agli inceneritori è assollutamente sbagliato dal punto di vista ambientale e tenta di nascondere il problema e provocare danni maggiori. Bisogna chiedere alle aministrazinoi locali precisi impegni sulla pianificazione delle attività di recupero dei rifiuti e sulla realizzazione di un adeguato sistema di gestione dell’ambiente.
Spero tanto che i Grillini entrino nei comuni province e regionePpugliachissà forse ci terrebbero più informati
su quello che decidono per noi.
caro leonardo, mi dispiace contraddirti ma oggi esistono gli esem (microscopi a scansione ambientale)che scansionano una particella a un miliardesimo di metro e possiamo vedere cosa esce da questi “inceneritori moderni”! anche se riesci a bloccare le pm10 (propaganda dei comuni che decidono di installare per proprio tornaconto questi inceneritori), quelle piccolissime, nanoparticelle, escono e sono piu cancerogene!!!!!
Ribadisco la necessità del monitorare l’ambiente per stabilire il “punto zero”, ossia la situazione ambientale prima dell’entrata in funzione dell’inceneritore per evitare il “solito scaricabarile”, vedi la polemica tra gestori della centrale a turbogas di San Severo e gli abitanti sulle pm10, gli abitanti dicono sia colpa della centrale i gestori attribuiscono l’inquinamento al traffico. Stesso discorso, inquinamento preesistente, veniva fatto per Fenice a Melfi prima che fossero rinviati a giudizio i dirigenti ARPAB. Non ho votato M5S, ho votato Rivoluzione Civile e continuerò a battermi per un ciclo dei rifiuti che non esponga a rischi la popolazione.
Per i sigg.ri Pupo e Oddio, nel mio commento non ho detto niente che riguarda chi o quante persone lavoreranno all’inceneritore di Borgo Tressanti, così come non ho mai detto che gli inceneritori sono il meglio o che non ci sono tecnologie per verificare le emissioni. Ho semplicemente fatto una riflessione di politica ambientale che distingue la fase di emergenza rifiuti da una gestione ottimale e ambientalmente sostenibile. Infine, sempre considerando la reale situazione del nostro territorio ho osservato che, a causa di un uso barbarico dei rifiuti, è molto meno inquinante utilizzare gli inceneritori piuttosto che creare nuove discariche. Se così non è……datami una soluzione, oggi, per smaltire tonnellate al giorno di rifiuti solidi urbani.