L’affluenza in Capitanata alle primarie del Pd è stata di poco inferiore a 14mila votanti, come anticipato da Stato Quotidiano, che aveva dato una forbice fra 10mila e 15mila cittadini ai seggi.
Rispetto alla tornata di elezioni di partito in cui si sfidavano Emiliano, Renzi e Orlando, il numero si dimezza: erano 27.442 nel 2017 coloro che avevano deciso di partecipare rispetto ai 13.977 del 3 marzo. “Zingaretti è un amministratore che aggrega, che ha vinto nello tsunami del 4 marzo, alle politiche”, ci ha detto ieri sera il coordinatore provinciale Lia Azzarone quando ancora non si conoscevano i dati precisi. Si è affermato in Capitanata con il 65, 39%, Giachetti con l’11,54%, Martina con il 21,55%.
Cerchiamo di analizzare questi dati in base ai voti e ai votanti nei comuni tenendo presente la zona (Gargano, grandi centri, Monti Dauni), con riferimenti al governo di questi paesi.
Il voto per zona
E’ Foggia a perdere più elettori fra i grandi centri con 1403 voti in meno rispetto ai 3963 del 2017.
A Manfredonia -1306 votanti, a San Severo -1238, a Lucera -970, a Cerignola -407. Qui ha vinto Martina e, fra i comuni con 60mila abitanti, è quello che ha avuto meno emorragia di voti.
Vediamo il Gargano. Fra Vico e Vieste si perdono 1185 votanti, sono due comuni e un seggio. A S. Giovanni Rotondo il risultato segna -771, -814 a S. Marco in Lamis, -343 a Mattinata, -215 ad Apricena, – 210 a Carpino, -119 a Rignano dove si registra anche il più basso numero di votanti, 50 persone. Dato in cui l’affluenza regge meglio è a Lesina, -13, poi c’è Rodi, -44.
A ridosso dei grandi centri, vediamo Zapponeta, vicina a Manfredonia: votano 631 in meno, Torremaggiore, vicina a San Severo, con -310.
Sui Monti Dauni, a Orsara risultano 287 elettori in meno, a Biccari -328. Sono i due comuni con la perdita di affluenza più alta, a Troia -62, ad Ascoli Satriano -46. Il segno più, con incremento di votanti, si registra a Serracapriola (+38) e a Ischitella (+16).
Nel basso Tavoliere, a Stornarella e a Carapelle, i numeri della “disaffezione” alla tornata di primarie sono meno evidenti: -92 a Stornarella, -156 a Carapelle, paesi in cui hanno votato anche altri Comuni, Stornara e Orta Nova.
La partecipazione nelle città
Come hanno votato le roccaforti del Pd? Riguardo i grandi centri, a Foggia il Pd non governa la città, come invece succede a Manfredonia. A San Severo governa un civico che è sostenuto dal Pd, con una storia politica di sinistra.
A Cerignola e a Lucera, dove il dato del decremento di elettori è meno incisivo, governano due sindaci che vengono da liste civiche. A San Giovanni Rotondo la caduta prematura dell’amministrazione Cascavilla non pare abbia dato una particolare scossa al voto di domenica. A San Marco in Lamis il partito perde 814 elettori alle urne.
Sui Monti Dauni, in cui l’alleanza-concorrenza di civici e Pd ha segnato le ultime amministrative, da registrare il voto di Orsara, con quasi 300 elettori in meno, paese storicamente di sinistra, come Apricena, che ha però un sindaco della Lega, attualmente. Biccari è quella che perde di più in elettorato votante per primarie sul sub-Appennino ma, in questo caso, sebbene sia governata da un sindaco di una civica, non è riportabile alla sinistra la sua area di riferimento.
Nel 2017 il Pd era al governo, le consultazioni si svolsero in altro clima, i militanti l’hanno sottolineato a margine delle varie operazioni. Da ricordare che la candidatura del governatore Emiliano, in Puglia, è stata vincente nel 2017, e quei voti che mancano erano andati soprattutto al suo nome in lista. “Sceglierò Zingaretti per chiudere questi anni terribili e iniziare un nuovo corso”, disse quando si schierò con il governatore del Lazio candidato. “Da oggi- ha commentato su Facebook dopo le primarie- vogliamo vivere in amicizia senza rottamare e asfaltare nessuno”. Intenzione unitaria, sembra, non solo per lui.
A cura di Paola Lucino
Primarie. Bordo: “Lunga e bella giornata di passione democratica, coronata da una grande partecipazione di popolo e dall’elezione di Zingaretti”
“Il popolo del Partito Democratico ha scelto Nicola Zingaretti e lo ha fatto con una grande partecipazione alle primarie. La scelta di Zingaretti e la straordinaria partecipazione fanno ben sperare per il futuro del PD e del Paese”. Così Michele Bordo, deputato del Partito Democratico e tra i sostenitori di Zingaretti, all’esito di “una lunga e bella giornata di passione democratica che ha compattato i ranghi del PD e riconciliato il nostro partito con una parte significativa del suo elettorato”.
“La bella giornata di democrazia di ieri ai gazebo – continua Bordo – dimostra che c’è ancora nel Paese una parte molto significativa e reale di popolo che non si piega all’arroganza e al pressappochismo di chi oggi governa. E che guarda al PD per l’alternativa. Da questo grande segnale di fiducia ed attenzione dobbiamo ripartire tutti”.
“L’importante risultato delle primarie ci carica di nuove responsabilità, a partire dalla ricerca costante e assillante dell’unità del partito e della condivisione delle scelte.
Le radici popolari e territoriali del Partito Democratico sono ben salde – conclude Michele Bordo – tocca a noi preservarle per far crescere ancora più rigogliosa e bella la nostra comunità”.
Roma, 4 marzo 2019
*Primarie PD, Caroppo (LEGA): Emiliano pensi alle amarezze dei pugliesi*
«*Emiliano dice che le primarie del PD gli hanno fatto dimenticare le
amarezze…buon per lui che ultimamente pare parecchio rabbuiato e
ossessionato dalla certa sconfitta l’anno prossimo; però, mentre lui fa i
salti di gioia, i pugliesi non dimenticano affatto le amarezze che vivono
per colpa del suo malgoverno regionale e della sua patologica distrazione
dalle questioni amministrative per le quali era stato eletto. Dlla sanità
all’agricoltura di amarezze ce ne sono a valanghe, pensi a **quelle*», è il
commento del segretario regionale della Lega, Consigliere Regionale Andrea
Caroppo, alle odierne dichiarazioni del Presidente Emiliano sulle primarie
nazionali del PD.