Defilato nelle sale al punto da essere riuscito, chi vi scrive, a fruire, a tutti gli effetti, di una visione privata (unico spettatore alla prima proiezione del sabato), Daybreakers è un film nient’affatto trascurabile del filone horror vampiresco, i cui meriti vanno ben al di là del cast.
I fratelli Spierig, dopo l’interessante Undead – forse uno dei migliori ritorni allo splatterstick – restano ancora nelle terre del genere, ma si spostano di “città” ad occuparsi di un tema dei più rischiosi – a ben pensarci non meno del lavoro del 2003 -, quello dei non morti emo-dipendenti. Per il loro contributo decidono di percorrere, in maniera più che lampante, una strada non convenzionale, rimaneggiando la materia, arricchendola di idee e contaminandola di stili.
Cosa accadrebbe se in un (neanche tanto) lontano futuro fossero i vampiri i dominatori del pianeta e noi la minoranza? Come sarebbe organizzata la società? E quale il trattamento per gli umani superstiti? Nessun’anarchia, solo un ordinato adeguamento alle nuove esigenze: […]1. Ethan Hawke, in questo nuovo mondo, interpreta il ruolo di uno specialista di settore, […]2.
Le atmosfere crepuscolari e notturne sono il pretesto per dar spazio a momenti noir appena accennati e con garbo, evidenti nei costumi (con rimandi al cinema americano anni ‘40) o in singoli frangenti riflessivi, la cui attenzione registica ai dettagli, come una tazzina di caffè macchiata di sangue, segna le dosate intenzioni senza incedere nel facile effetto. Diverse le (necessarie?) citazioni dallo stesso genere di cui è debitore, ma anche in questi casi è palese la consapevolezza dei registi del rischio di gestione, anche calibrata, del già visto, quasi paurosi nel mostrare l’invisibilità allo specchio del protagonista piuttosto che nel soffermarsi sulle canoniche attese gore dei morsi. Su questo versante il film è davvero apprezzabile perché finalmente “pensato” e non semplicemente istintivo, dotato di direzioni studiate che percorre con cura senza mai andare fuori dalle righe. Scopo dei fratelli Spierig era, infatti, farne un novello horror fanta-politico di impostazione vampiresca e su questa linea riescono a mantenersi per tutta la durata dell’opera, non privandoci, tuttavia, neanche di un sano divertimento da genere puro, […]3.
Altri spunti felici sono in singole sequenze sparse, dove i registi ricordano e tentano la riproposizione estetica di stili, attenti a panoramiche, ràlenti, fotografia di certo cinema di cui, evidentemente, si dichiarano estimatori.
Lo sviluppo della trama, forte del sostrato di cui si è appena detto, è, dal suo fronte, non consueta e, per quanto non memorabile, riesce ad incuriosire sino ad un finale che, se necessario, riscatta nella sua soluzione (anche formale) quella mancanza di genialità e costanza che avrebbe reso Daybreakers un film completo. Resta, difatti, nonostante la potenziale e valida materia su cui è costruito, un prodotto che si eleva di poco dalla media del filone: sono ben visibili pregi e sforzi adoperati, ma è ancora parzialmente assente il mestiere che possa trasformare la somma delle parti in un armonico totale e i singoli pezzi in gioiellini assestanti.
Consigliato agli horrorofili e ai curiosi (non solo) del cinema.
Voto: 6.5/10
Livello spoiler: 8/10
[…]1 città notturne ben controllate da un’efficiente polizia che non esita ad inginocchiare affamati barboni destabilizzatori, veicoli schermati dalla luce solare per le eventuali sortite diurne, alimentazione coerente con le necessità di sangue (ai chioschi come nelle case) e problematiche sociali tipiche, quali competitività fra multinazionali in nome di successo, denaro e sottomissione. E gli umani? I pochi reduci dell’epidemia che ha condotto la Terra del 2019 al suo stato sono considerati dissidenti, oppositori alle proposte di integrazione, catturati ed utilizzati come sacche di produzione alimentare
[…]2 alla ricerca di un surrogato del sangue che possa ovviare alla sua incalzante carenza
[…]3 come nelle rappresaglie dei mostri abitatori del sottosuolo, mutati in enormi pipistrelli a causa della privazione di sangue