Foggia, 4 giugno 2023. “Il museo di cui più avrebbe bisogno Foggia è un Museo Federiciano”. Pasquale Episcopo, docente e giornalista, di Foggia che vive a Monaco di Baviera, sarà fra i relatori della conferenza “L’Attualità di Federico II di Svevia” che si terrà domani in biblioteca “La Magna Capitana”. L’evento è nato per volontà di un gruppo di appassionati di storia locale.
Foggia – è la tesi di Episcopo che anticipa alcuni snodi del suo intervento, fra l’altro più volte esplicitati in ordine sparso in questi anni- non fu scelta per caso come Regalis Sedes Imperialis da Federico. Il suo territorio possiede ricchezze formidabili, paesaggistiche, climatiche, aspetti che esercitarono un grande fascino sull’imperatore.
La decisione di realizzare il Palazzo è di esattamente 800 anni fa, giugno 1223, e la fonte è l’Epigrafe murata insieme all’Archivolto nella parete esterna del Museo Civico a Piazza Nigri.
“Stamattina ci sono andato a guardarlo- ieri per chi legge- quell’Archivolto. E mi sono chiesto: chissà quanta gente illustre ci passò lì sotto desiderosa di portare omaggio all’imperatore”.
Nell’articolata disamina che precede la conferenza, Episcopo cita, fra l’altro, le Costituzioni Melfitane, definite “il più grande monumento legislativo laico del Medioevo”. Giustizia sociale e sviluppo economico nel Regno di Sicilia, norme “illuminate” sulla durata dei processi, contro la corruzione, a protezione dell’ambiente, quelle a protezione delle donne.
“Superfluo sottolineare l’attualità dei temi. Otto secoli fa Foggia fu centro e fabbrica di legalità, qualcosa che tutti i giovani foggiani dovrebbero sapere. Ed è esattamente quello che ha detto il Prefetto di Foggia nelle celebrazioni della Festa della Repubblica. Legalità e giovani le parole chiave del suo discorso. Il ponte tra esse è la cultura, in particolare l’identità culturale che nasce dalla conoscenza della storia del proprio territorio e anche della geografia”.
“Se a Foggia si vogliono cambiare le cose bisogna investire in cultura, e bisogna farlo in termini strategici. Più sicurezza, più controlli di polizia e carabinieri non riusciranno mai, da soli, ad estirpare la cultura dell’illegalità oggi dilagante, non riusciranno mai da soli a creare l’amore per le proprie origini, per la storia della propria terra”, commenta Episcopo.
Federico II di Svevia morì il 13 dicembre 1250 a Fiorentino, a circa 40 km da Foggia. “Oggi Castel Fiorentino è una miniera d’oro che attende di produrre cultura e ricchezza. Un sito archeologico con grandi potenzialità a condizione che venga riconosciuta l’importanza del suo significato storico ed evocativo e che diventi oggetto di un adeguato progetto di recupero e valorizzazione”.
Intorno a tutto ciò, lo studioso ritiene che si potrebbe realizzare, a Foggia, un museo dedicato a Federico II basato sulle fonti.
“Un museo che sia luogo di studio per le scuole, che susciti l’orgoglio negli scolari e negli studenti foggiani, e che rappresenti, per i cittadini come per i turisti, il punto di partenza per le visite ai vari siti federiciani di cui l’intero territorio di Capitanata è costellato”.
Dove? “A Palazzo Dogana, il Palazzo storico più bello e rappresentativo della città. Sono molti i cittadini foggiani
Ha scritto anche una lettera appello a Renzo Arbore, dato che negli spazi di Palazzo Dogana si vorrebbe fare la sua “Casa”, oggetti di collezione, per chiederne una diversa sede e di farsi lui stesso “patrocinatore” di questa possibilità. Tramite l’accordo della Provincia e della Regione, Palazzo Dogana “può diventare il fulcro della rinascita della città basata sulla sua identità storica e culturale”.
Questi concetti sono stati ribaditi sia durante una conferenza ad aprile presso il Convitto Bonghi sia in un ‘intervista a TeleRama.
In sospeso anche la stele la “Stauferstele”, Ottocento anni fa Federico II a Foggia, si procede per installare la stele donata offerta dal Dr. Johann Heinrich von Stein in occasione dell’ottocentenario della venuta a Foggia di Federico II di Svevia da installare in Piazza Nigri da maggio 2021 che non ha avuto seguito.