Monte Sant’Angelo – Il fatto che la grotta fosse utilizzata dall’uomo in epoche anteriore a quella in cui divenne sede del culto dell’ Arcangelo Michele trova sostegno anche nella scoperta della cavernetta sotterranea, avvenuta nel 1929, in cui furono rinvenute, ossa di animali e silice lavorata.
Ma oltre che a sede del culto di Calcante, si è pensato pure che la caverna abbia ospitato il culto di Apollo e quello di Mitra. Negli scavi fatti eseguire da Mons. Nicola Quitadamo Arcidiacono dell Basilica di San Michele di Monte Sant’Angelo, nell’immediato secondo dopoguerra, oltre a monete bizantine, sono state rinvenute monete dell’imperatore Marco Aurelio (121-180 d.C.).
Altre notizie sui culti di Calcante e Podalirio si rinvengono in Licofrone, Strabone e Timeo, lo storico greco di Siracusa del IV secolo a.C.
Di grande interesse per Monte Sant’Angelo, nell’opera geografica di Strabone, è il passo dove dice: “Sopra un monte, chiamato Drione, nel territorio della Daunia, esistono due templi, uno di Calcante, proprio sulla sommità, al quale chi va a chiedere i responsi deve sacrificare un ariete e, dopo averlo immolato, stendersi a dormire sulla sua pelle, l’altro di Podalirio“.
Se questo passo è da vedersi indicata la ubicazione dell’attuale Santuario di Monte Sant’Angelo, ed al tempio di Calcante deve identificarsi proprio con la grotta consacrata da oltre 15 secoli al culto dell’Arcangelo, lo si deve lasciare dire agli studiosi che, numerosi, tutti autorevoli si sono occupati della questione.