FOGGIA – La Puglia «è diventata una mecca gay»: inizia così il racconto al New York Times di Jacopo Etro, primogenito della famiglia Etro, un cognome che rappresenta uno dei marchi di moda più noti al mondo.
Durante un’intervista alla testata, il creativo ha raccontato la sua estate nella sua villa in Salento, a Matino, in compagnia del fidanzato siciliano, Alessandro Genduso, e la loro figlia di 5 anni, Roberta.
«I prezzi non sono così cari e le spiagge sono belle», spiega, aggiungendo che qui, in Puglia, «la gente si sveglia ogni mattina e decide, in base ai venti, se è più sereno l’Adriatico o lo Ionio per fare il bagno».
Etro, al di là delle narrazioni ormai un po’ cliché sul Tacco d’Italia e la cosiddetta «vita lenta», offre anche il ritratto di una regione aperta alle questioni LGBTQ+: «Per due decenni la regione è stata governata dalla sinistra, l’attuale presidente Michele Emiliano è molto gay friendly – si legge nell’articolo -.
Il precedente presidente, Nichi Vendola, che è stato in carica per un decennio fino al 2015, era a sua volta gay, uno dei primi politici a vivere pubblicamente la propria omosessualità in Italia».
Ma Etro, 61 anni, ha anche delle teorie più stravaganti: «È anche per via degli abitanti, sapete? Sono un po’ greci» ha osservato, riferendosi a quando la Puglia fu colonizzata dai Greci nell’ottavo secolo a.C. «Qui ci sono molte persone bisessuali. Si sposano e poi vanno da una parte e dall’altra».
(Estratto dall’intervista originale)
Matino, si legge nell’articolo a firma di Kurt Soller, «è stata particolarmente reclamata dagli uomini gay, eppure è solo uno dei circa trenta paesini di epoca medievale a un’ora o due dalla città barocca di Lecce, diventati mete desiderate per la loro privacy, l’architettura e il ritmo lento».
Lo riporta lagazzettadelmezzogiorno.it