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“BLACK CAM”: “Traffico illecito rifiuti a Manfredonia”, incompetenza territoriale del Tribunale di Bari

AUTORE:
Giuseppe de Filippo
PUBBLICATO IL:
4 Ottobre 2023
Focus e Inchieste // Inchieste Manfredonia //

Bari/ Manfredonia, 4 ottobre 2023. “Black Cam”: svoltasi ieri nel Tribunale di Bari, Giudice Monocratico dr. Morrone, la prima udienza del procedimento penale – a carico di 6 indagati – relativo all’operazione dei Carabinieri del N.o.e. di “contrasto ad illeciti in materia ambientale” nel territorio di Manfredonia.

L’OPERAZIONE. Come ricordato, nelle prime ore del 18 febbraio 2020, i CC del Nucleo Operativo Ecologico di Bari, con i militari del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale CC di Foggia, a termine di complesse e articolate indagini, condotte nell’ambito dell’attività di contrasto agli illeciti in materia ambientale a Manfredonia, avevano dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di sei persone, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Bari, su richiesta della DDA dello stesso capoluogo, a carico tra l’altro di alcuni imprenditori del settore edilizio.

ESTERNO TRIBUNALE DI BARI (fonte image MolfettaViva)
ESTERNO TRIBUNALE DI BARI (fonte image MolfettaViva)

IERI LA PRIMA UDIENZA. Ieri, 3 ottobre 2023, durante l’udienza al Tribunale di Bari, il collegio difensivo degli indagati (avv.ti Innocenza Starace, Alessandro Caterino, Paolo Attanasio, Michele Gentile, Angelo Salvemini, Michelangelo Basta) ha eccepito incompetenza per territorio nel procedimento (“Tribunale di Foggia e non Bari”), “come sostenuto anche dalla Procura generale della D.D.A., dr.ssa Silvestris”.

In particolare, i 6 indagati interessati alla prima udienza svoltasi a Bari, rinviati a giudizio con provvedimento del giudice dr.ssa Antonella Cafagna, sono: Rinaldi Angelo Pio, Rinaldi Francesco, Silvestri Michele, Silvestri Lorenzo Rocco, Esposito Antonia, De Filippo Loredana.

In accoglimento dell’eccezione, ieri il Tribunale di Bari ha dichiarato la propria incompetenza territoriale nel procedimento riservandosi con sentenza, rinviando a 90 giorni per la motivazione e trasmettendo gli atti al Tribunale di Foggia per l’emissione di un nuovo decreto di citazione a giudizio. Quindi ora è prevista una udienza preliminare o un giudizio immediato.

IN PRECEDENZA. RICOSTRUZIONE. Si ricorda come nello scorso luglio 2020, “venute meno le esigenze cautelari poste a base del provvedimento cautelare, in considerazione del decorso tempo dalla applicazione delle misure stesse (..)”, il G.i.p. presso il Tribunale di Bari aveva accolto la richiesta dello stesso Pubblico Ministero presso la DDA del capoluogo barese di rimessione in libertà degli indagati ancora destinatari di una misura cautelare personale nell’ambito della citata operazione dei CC del Noe di Bari.

Il citato provvedimento del GIP fece riferimento a: Giuseppe Bergantino, nato a Manfredonia 03.11.1970 (difeso dagli avvocati Alessandro Caterino e Paolo Attanasio del foro di Foggia); Lorenzo Rocco Silvestri, nato a Vico del Gargano il 21.08.1958, Michele Silvestri, nato a San Severo, il 20.06.1989 (entrambi difesi dall’avvocato Michelangelo Basta, del Foro di Foggia); Francesco Rinaldi, nato a Monte Sant’Angelo il 05.10.1964 (difeso dall’avvocato Innocenza Starace del Foro di Foggia); Angelo Pio Rinaldi, nato a San Giovanni Rotondo, il 17.12.1969 (difeso dall’avvocato Angelo Salvemini del foro di Foggia e dall’avvocato Michele Gentile).

Si ricorda come per Antonio Mastromattei, nato a Manfredonia il 22.12.1962 (difeso dall’avvocato Michele Gentile, del foro di Foggia), su richiesta del Pubblico Ministero e del legale, il Tribunale di Bari aveva disposto l’immediata scarcerazione.

Gli interrogatori di garanzia delle 6 persone interessate dalla misura cautelare emessa il 07.02.2020 dal G.I.P. del Tribunale di Bari dr. Francesco Agnino, su richiesta della DDA dello stesso capoluogo, si sono svolti lo scorso 19 febbraio 2020, dinanzi al Gip del Tribunale di Foggia dr.ssa Manuela Castellabate (in rogatoria da Bari). Il Gip Agnino aveva contestato “il delitto di cui agli artt. 110 e 452 quaterdecies c.p.“.

Ancora, a fine novembre 2020, all’esito della valutazione dell’istanza del Riesame, il Tribunale della Libertà di Bari – su richiesta dell’avvocato Innocenza Starace, legale di Francesco Rinaldi, nato a Monte Sant’Angelo (Fg) il 5 ottobre 1964 – aveva dichiarato inammissibile il ricorso del Pm in Cassazione, per difetto del titolo custodiale.

Il ricorso era stato presentato contro quanto disposto dalla Corte di Cassazione di Roma, relativamente alla posizione di Rinaldi, coinvolto con altri nell’operazione “Black cam”.

I ricorsi in Cassazione erano stati proposti dal Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Bari, nei confronti di (e da): Rinaldi Francesco, nato a Monte Sant’Angelo (Fg) il 5 ottobre 1964, avverso la ordinanza n. 270/2020 RTL del Tribunale di Bari del 5 marzo 2020 (ricorso del Pm accolto in Cassazione, ora dichiarato inammissibile in seguito al Riesame); e di Bergantino Giuseppe, nato a Manfredonia (Fg) il 3 novembre 1970, contro l’ordinanza n.365/2020 del Tribunale di Bari del 16 marzo 2020 (ricorso inammissibile già in Cassazione).

A cura di Giuseppe de Filippo – g.defilippo@statoquotidiano.it

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