L’INCONTRO ALLA LEGA NAVALE DI MANFREDONIA – Lo scopo del convegno svoltosi giovedì sera presso la sede della Lega Navale della città sipontina è stato quello di elaborare e attivare un protocollo d’intesa fondamentale per la salvaguardia delle tartarughe marine nel golfo di Manfredonia. “Il Parco Nazionale del Gargano – ha spiegato il Commissario Pecorella avvalorando quanto sostenuto dai rappresentanti della Lega Navale, del Centro Cultura del Mare e del WWF- si sta occupando attentamente dell’attivazione delle innumerevoli risorse dell’Oasi Lago Salso, una delle zone naturalistiche più pregiate di tutto l’Adriatico. Dal punto di vista dell’Ente Parco, trattasi della destinazione più confacente da destinare al recupero delle tartarughe che incappano in incidenti”. Pecorella ha altresì ribadito l’importanza della piena funzionalità dell’area dell’ex Daunia Risi.
“Sull’Oasi Lago Salso sono in procinto di insistere un’importante serie di progettualità (tra le quali spicca anche il Centro di recupero per le tartarughe) che andranno ad implementarsi con l’esistente, rendendo questo sito maggiormente fruibile sia da un punto di vista scientifico che turistico. L’Oasi Lago Salso – aggiunge il Commissario – deve diventare di proprietà del territorio ed aperta a qualsiasi valida intesa che sia tesa alla tutela e valorizzazione”.
L’INCONTRO ALL’AUDITORIUM LE CLARISSE DI MONTE S.ANGELO – Di altrettanto pregio e rilievo è stato l’incontro svoltosi venerdì scorso presso l’Auditorium de ‘Le Clarisse’ a Monte Sant’Angelo, dove il sindaco Andrea Ciliberti e i tecnici del Centro Studi Naturalistici Onlus (Matteo Orsino, Vincenzo Rizzi e Matteo Caldarella) hanno presentato i primi risultati raggiunti grazie agli interventi del progetto Life ‘Rapaci del Gargano’. Infatti, nei mesi scorsi, il consiglio comunale di Monte Sant’Angelo ha approvato all’unanimità il regolamento comunale ed il manuale di buone pratiche edilizie per la salvaguardia del Grillaio ( progetto che ha visto protagonista anche l’Assessorato all’Ambiente della Provincia di Foggia). La particolarità del Grillaio è la sua capacità “sinantropica”, ovvero quella di aver adattato le proprie abitudini di vita alla presenza dell’uomo. Il Grillaio, infatti, nidifica di solito nei sottotetti degli edifici, in particolare sotto le tegole o sotto i tradizionali “coppi” di argilla, e organizza veri e propri dormitori in grossi alberi di conifere presenti negli stessi centri urbani o nelle immediate adiacenze. I territori di caccia e di alimentazione sono rappresentati dai pascoli naturali rocciosi presenti nelle vicinanze delle aree in cui nidifica, dove cattura le sue prede preferite rappresentate da cavallette e grilli (da cui il nome Grillaio). La più importante popolazione di Grillai in Italia si trova nella Murgia pugliese e lucana, dove d’estate i centri abitati sono popolati da centinaia di esemplari che volteggiano tra i tetti delle case, e negli ultimi anni, anche grazie all’attività di ripopolamento condotta nell’ambito del progetto LIFE “Rapaci del Gargano”, questo simpatico e raro falco sta tornando a colonizzare i valloni pedegarganici da cui era quasi del tutto scomparso. Al fine di consolidare questo “trend favorevole” sono state quindi proposte delle linee guida tese a conservare l’idoneità strutturale degli edifici utilizzati dal Grillaio per la nidificazione e a limitare il disturbo nella delicata fase riproduttiva.
Il Commissario dell’Ente Parco ha ribadito l’importanza del coinvolgimento attivo della popolazione autoctona. “Occorrono azioni di educazione e sensibilizzazione edilizia, altrimenti, a causa della diffusa insensibilità a tali argomenti, si corre il grande rischio che progetti come questo del Falco Grillaio si rivelano strumenti inutili. E’ mia ferma intenzione – prosegue Pecorella -coinvolgere maggiormente il mondo della scuola, perché non ritengo utile relegare queste importanti discussioni al solo ambiente tecnico. Infatti, la scuola, oltre che ad essere volano di sensibilità ed educazione, ricopre l’importante compito di stimolo”. Sarà premura dell’Ente Parco provvedere all’organizzazione di un numero maggiore di incontri con la cittadinanza perché i principali ‘proprietari’ ed attori di questo territorio sono proprio gli abitanti del Gargano”.
Redazione Stato
Manfredonia Parco, Pecorella: "impegnati per le risorse dell'Oasi Lago Salso"
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Finalmente il Commissario dell’Ente Parco ha un portavoce, non so se ufficialmente o meno, ma è chiaro che certe “sigle” più o meno conosciute, siano sempre “nelle grazie” dei tanti presidenti e commissari che si sono succeduti alla guida dell’Ente Parco.
Su questo non c’è da scandalizzarsi, semmai scandalizzerebbe il contrario.
Non sono affatto sorpreso che l’Associazione WWF o altre associazioni ambientaliste mettano in campo la solita levata di scudi, e chi non la pensa come loro, viene tacciato come “predatore del territorio”: da quale pulpito viene la predica!
È opportuno precisare e chiarire al Presidente del WWF Foggia che mai nessuno ha preannunciato l’opposizione dei Sindaci al Parco ed ai suoi strumenti di pianificazione, poiché come già ribadito nei miei precedenti interventi, essi stessi si sono già opposti votando gli atti nei vati Consigli Comunali, uniche sedi istituzionali e popolari, legittimati alla programmazione dei territori, al contrario di sedi e di politici, con scarso senso della democrazia, che “pianificano” senza investitura.
Non si comprende come mai il Commissario Pecorella non si pronuncia sul trasferimento della sede dell’Ente Parco in Foresta Umbra all’Attuale Caserma Sansone, (vorrei ricordare che per la sua ristrutturazione sono stati spesi 2 miliardi e 300 milioni delle vecchie lire, a conferma quanto si legge nelle tante delibere del Consiglio Direttivo del Parco dal 1999 in poi).
Ai signori “pianificatori” chiedo: ma non vi viene il dubbio che dopo circa 20 anni di soli vincoli e restrizioni ed in assenza di programmi qualificanti per il territorio, senza dare un minimo di utilità e benefici, si è diffusa nella stragrande maggioranza dei garganici, la consapevolezza che il Parco esiste solo sulla carta?
A dirlo è lo stesso Presidente della Comunità del Parco, il quale ha dichiarato pubblicamente in un articolo pubblicato sulla Gazzetta del Mezzogiorno il 14 aprile 2010 che cita testualmente: “Un Parco che esiste sulla carta! Prova ne è che, in tutti questi anni di tutt’altro si è parlato meno che di programmi, tanto è che ci troviamo di fronte ad un territorio agonizzante. Ect…”.
Considerato che in qualche modo ci si ostina a non dialogare sulle tante questioni che andrebbero ad incidere sul futuro delle Comunità Garganiche e, per quanto mi riguarda, sulla Comunità che oggi rappresento, mi auguro che nei prossimi mesi, da parte di chi di competenza, ci sia il giusto confronto, affinché le tante ataviche problematiche vengano prese nella debita considerazione.
Eventualmente, in assenza di risposte inerenti il trasferimento della Sede, e senza un minimo di confronto sugli strumenti di pianificazione, credo che mi rivolgerò direttamente agli organi preposti quali il Ministero dell’Ambiente e la Regione Puglia, non escludendo altri enti competenti.
Vincenzo Murgolo