Foggia – ARPI: una delle zone maggiormente colpite dalle devastazioni del patrimonio archeologico locale”. A 8 km da Foggia è il simbolo attuale di una tutela archeologica negata. Il più grande ed esteso centro della Daunia ospita importanti monumenti storici tra cui l’Ipogeo della Medusa: scoperto da Marina Mazzei (autrice anche del libro Arpi: l’Ipogeo della Medusa e le necropoli), è il primo nucleo portato alla luce del Parco Archeologico della zona, espressione dell’architettura grecia-macedone in età ellenistica.
Terra di nessuno o, meglio, terra di vandali e riserva per tombaroli vive una situazione di scarsa conoscenza della città antica e di mancanza di interventi legali da almeno 20 anni. Risalente al III-II secolo a.C. la tomba a camera (posta a 5 metri dal piano di calpestio) di tipo ipogeico è costituita da un dròmos a scivolo che permetteva l’ingresso dei familiari nel monumento funerario. L’indagine condotta in due momenti dalla Soprintendenza Archeologica della Puglia negli anni ’80, già mostrò segni di rovina non solo nell’apertura della volta della cella e nel vano d’accesso, ma anche nell’esportazione delle parti architettoniche (il frontone, i capitelli e l’architrave dipinto). All’interno presenta decorazioni pittoriche di straordinaria bellezza visibili negli affreschi, nei mosaici a ciottoli, nel vasellame in ceramica di gran pregio, negli oggetti metallici. Materiale richiesto dal mercato dell’antiquariato che, di certo, ha condotto gruppi di clandestini a reperirlo per poterlo rivendere sul mercato nazionale e internazionale (stimati, infatti, circa 150000/200000 reperti venduti).
Ora ricoperto da una struttura circolare che dovrebbe proteggerlo, ma al contrario ne favorisce il suo degrado lasciando filtrare abbondantemente l’acqua pluviale. Vetri rotti, immondizia sparsa ovunque, una recente muratura, un bagno abbandonato, sterpaglia,colonne del vestibolo abbattute, rumori di passi nel sotterraneo e pietre lanciate da qualche ignoto personaggio rendono questo luogo l’emblema dell’illegalità e dello “squallore” indegno per il suo interesse storico.
Inizialmente condotti i lavori per progettarne la sua musealizzazione per renderla fruibile ad un turismo di settore e, invece, gradatamente si è affondato il patrimonio culturale. Lo spazio circostante alla tomba poteva essere usato per una cultura a 360° gradi facendo confluire varie scolaresche, organizzando convegni, facendo studi o collocando pannelli multimediali. Nell’aria, invece, si respira esclusivamente l’incuria di un’idea cominciata,ma mai portata a termine e migliaia di capolavori continuano ad arricchire collezioni pubbliche e private di musei e magnati europei e statunitensi.
Interpellato anche l’ex rettore Giuliano Volpe per l’arrivo di circa 150000 euro che, secondo lui, è “una somma esigua (ci vorrebbero qualche milione di euro) utile solo per alcuni interventi di restauro anche di quelli precedenti i cui effetti sono svaniti, per una messa in sicurezza e per un rilievo tridimensionale. È necessario reinterrarlo per una migliore conservazione e,poi, si può pensare a una seria forma di valorizzazione e di fruizione sul territorio”. Tra l’altro, alcuni elementi della tomba sono esposti al Museo Civico, essenziali per comprendere la loro natura e la loro funzione.
Cosa fare se non a un appello rivolto alla Regione Puglia e alla Provincia di Foggia (a cui sono già state fatte sollecitazioni) per pensare a un serio piano di sviluppo dei Beni Culturali in Puglia riconoscendolo come settore strategico di crescita culturale con il coinvolgimento delle giovani generazioni che, dopo un corso di laurea, riversano sul proprio territorio quella formazione culturale e professionale acquisita in modo tale che la comunità entri a contatto con il proprio passato.
(A cura di Sonia Scarpiello – soniafg@hotmail.it)
Redazione Stato@riproduzioneriservata
e’ pazzesco tutto cio’……….
Ero orgoglioso di essere meridionale , ricco di storia , di bellezze naturale ed artistiche.
Dopo questi anni di devastazioni ed incuria, con questi amministratori , Mi fanno vergognare di essere MERIDIONALE. Urge un riscatto dei cittadini di buona volontà.