StatoQuotidiano.it, 04 aprile 2022. Con recente provvedimento, il Tribunale di Foggia in composizione monocratica, giudice dr. Ronzino, ha assolto dal reato di tentato omicidio Antonio Melchionda, nato a San Giovanni Rotondo il 18.05.1984, condannandolo a un anno e 6 mesi per altri reati, riconoscendo le attenuanti generiche.
I fatti.
Da atti relativi alla fissazione del giudizio, l’uomo “con più azioni esecutive di un medesimo disegno criminoso, con condotte reiterate minacciava di morte e molestava P.F. e L.F.W.” in particolare: “seguendo nei suoi spostamenti P.F., minacciandola di ucciderla qualora avesse intrapreso una nuova relazione sentimentale, attendendola nei pressi della sua abitazione, aggredendola il 28.01.2017 con calci e pugni, afferrandole i capelli e scaraventandola sul letto, quindi continuando a colpirla al fianco, all’addome, alla testa e al collo“.
Inoltre, “il 23.05.2017 raggiungendo F.P. e L.F.W. che erano seduti una panchina, brandendo al loro indirizzo un coltello (..) e tentando ripetutamente di colpirli”, l’uomo avrebbe detto all’indirizzo di L.F.: “Oggi ti devo ammazzare” (non riuscendo a colpire i predetti per la pronta fuga posta in essere”.
Inoltre, il 04.06.2017, “sopraggiungendo, a bordo una vettura del tipo BMW a forte velocità sul marciapiede su cui stavano passeggiando la P.F. e il L.F., investendo la donna frontalmente e scaraventandola a terra, minacciando di motte le due vittime, tanto da cagionare alle stesse un grave e perdurante stato di ansia e paura e da ingenerare in loro timore per la propria incolumità” (…) con l’aggravante di aver commesso il fatto ai danni di una persona (P.F.) che era stata legata ad esso da una relazione affettiva e con l’aggravante di aver commesso il fatto con l’uso di un’arma“.
I fatti sono stati “commessi dal 28.01.2016 al 04.06.2016 (data dell’arresto)”.
Il citato Melchionda, difeso dall’avvocato Innocenza Starace del foro di Foggia, era stato anche accusato di aver portato senza un giustificato motivo fuori dalla propria abitazione un coltello con una lama pari a 11,5 centimetri, utilizzandolo peer l’offesa alla persona (P.F.).
Da evidenziare come, durante l’udienza nel procedimento penale, la parte offesa ha ritirato la querela in seguito alla riconciliazione tra le parti.