I militari della Compagnia della Guardia di Finanza di Monopoli, all’esito di una specifica attività investigativa, hanno eseguito tre ordinanze di custodia cautelare in carcere, nei giorni scorsi e a danno di Francesco Notarangelo, 47enne di Monopoli, Michele Barletta, 37enne di Fasano e Gerardo Raimondi, 57enne di Monopoli, il primo rappresentante di prodotti alimentari, il secondo ex dipendente di una banca del luogo e l’ultimo già pregiudicato, per reati in ambito di usura, estorsione e appropriazione indebita, nonchè esercizio abusivo di attività finanziaria. Con l’operazione della Compagnia della Guardia di Finanza di Monopoli, coordinate dal maggiore Ciro Rutigliano, è stato sgominato dai militari in questione un collaudato sistema di usura posto in essere dagli indagati,attraverso la ricostruzione di un giro di denaro e titoli bancari di oltre 300mila euro e tassi d’interesse tra il 120% e il 200%. In particolare, cinque commercianti di Monopoli, costretti a ricorrere agli strozzini, per mandare avanti la propria attività ed evitare dunque il pignoramento dei beni da parte degli istituti di credito, sfiniti dal sistema nel quale erano caduti, si sono coraggiosamente rivolti alla Guardia di Finanza, così consentendo l’immediato avvio delle indagini. Le denunce dei commercianti hanno messo gli investigatori e la magistratura nelle condizioni di far partire mirati accertamenti e riscontri, dai quali è emerso che gli indagati effettuavano in maniera sistematica prestiti di danaro, a tasso usuraio, nei confronti di 5 commercianti, per cifre molto variabili, a seconda dei casi e a tassi d’interesse ‘personalizzati’, ma sempre largamente superiori ai limiti di legge. L’attività repressiva ha permesso di porre fine al citato sistema criminale creato dai tre soggetti indicati, creato dagli stessi con un modus operandi molto sofisticato: in pratica, il rappresentante di generi alimentari curava i prestiti, il dipendente della banca (licenziato già nel 2008 dallo stesso istituto di credito a seguito delle segnalazioni dei militari della Compagnia della Guardia di Finanza di Monopoli),si occupava di aprire i finanziamenti ai danni delle vittime (trattenendosi somme svarianti per migliaia o centinaia di euro per sè, oltre ad una parte destinata alla stesso usuraio), procedendo ad insaputa delle vittime ad effettuare arbitrari prelevamenti dai loro conti correnti, con contestuale accredito sul conto corrente del complice; lo stesso dipendente tratteneva per sè le somme a titolo di compenso per l’intermediazione fra commercianti ed usuraio. I tassi usurari venivano pagati dalle vittime sempre all’atto del prestito richiesto. Di contro, il pregiudicato di Monopoli (Notarangelo), fungeva da deterrente qualora le vittime fossero minimanente sfiorate dall’idea di non restituire, alle scadenze prefissate, le somme ottenute in prestito. I cinque commercianri denunzianti, avviati all’associazione provinciale antiracket antimafia di Molfetta, per la tutela legale ed economica, hanno beneficiato da parte della Prefettura di Bari della sospensione dei termini di precetto emessi a loro carico dallo strozzino di Monopoli (Notarangelo), potendo così salvare, almeno a quelle date, le loro attività commerciali fortemente compromesse dai predetti prestiti usurai.
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OPERAZIONE ODIERNA FINANZA MONOPOLI ANTI-CONTRAFFAZIONE – I militari della Compagnia della Guardia di Finanza di Monopoli, all’esito di una attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica di Bari, hanno posto fine ad un traffico illecito di prodotti industriali, recanti marchi contraffatti, realizzati in Cina e destinati ai maggiori mercati italiani. Nel dettaglio, i militari della Guardia di Finanza di Monopoli, durante le varie fasi delle indagini, durate all’incirca 6 mesi, hanno sottoposto a sequestro: oltre 6 mila prodotti contraffatti del valore commerciale di 300mila euro;13 autovetture per un valore stimato in oltre 160mila euro;tratto in arresto una persona di origine cinese, W.G., di anni 45, per violazione degli articoli 474 e 474 ter, del codice penale. Denunciate 20 persone all’autorità giudiziaria. L’arrestato, un grossista di calzature con griffe fasulle, residente da molto tempo in Italia, completamente sconosciuto al Fisco, importava e commercializzava prodotti contraffatti, distribuendogli a vari clienti operanti nella provincia di Bari e Taranto. Lo stesso da produttori suoi connazionali, grazie ad un canale aperto con la Grecia, dove, probabilmente, la merce veniva sdoganata per poi farla confluire con un ponte aereo sui mercati nazionali.
Stato news Usura-estorsioni in Puglia tra banche e finanziamenti
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