“Negli ultimi mesi – ha aggiunto – sono state apportate ulteriori modifiche per venire incontro alle necessità del personale e per sanare l’esposizione debitoria dei Consorzi. Negli ultimi 20 anni, inoltre, c’è stato un accavallamento di normative in materia che abbiamo tentato di regolamentare con questa ipotesi di legge”. L’assessore Stefàno ha poi illustrato gli elementi di novità della legge: l’accorpamento dei Consorzi da 6 a 4 (“io – ha detto Stefàno – vorrei addirittura ridurli a 3”), l’introduzione del piano di classifica quale strumento fondamentale per l’individuazione del beneficio degli interventi di bonifica, la previsione di norme per garantire efficienza e trasparenza ai consorzi attraverso un’ampia attività di informazione e controllo della gestione interna, la riduzione dei componenti il Consiglio d’Amministrazione, la creazione di una Commissione consultiva regionale per la bonifica. Il ddl, inoltre, prevede l’esodo del personale in esubero e un processo di internalizzazione dei lavoratori precari, così come già avvenuto per i lavoratori forestali e per quelli della sanità.
Stefàno, infine, ha invitato la commissione ad esaminare il ddl in tempi rapidi perché “questa macchina non è più gestibile e una legge di riordino non può più essere rinviata”. La preoccupazione dell’assessore è stata raccolta dal presidente della commissione, Aurelio Gianfreda, che si è impegnato affinché il disegno di legge arrivi in Aula entro la fine dell’anno. “Il ddl però – ha sottolineato Gianfreda – è complesso e articolato e per questo accoglierò anche l’invito di altri commissari che mi chiedono di ascoltare sull’argomento tutte le associazioni interessate, prima di procedere all’esame della legge”. Un’intensa tornata di audizioni è stata infatti già preannunciata per venerdì 12.
Redazione Stato