Foggia – “(..) non essendoci la prova della cessione (che secondo gli agenti sarebbe avvenuta in casa), il De Cristofaro non avrebbe commesso il fatto contestatogli“. Nel corso di un’udienza del 4 novembre 2014, il dott. Marcantonio, Giudice monocratico del Tribunale di Foggia, ha assolto Antonio De Cristofaro, classe 1980 (per il quale il PM chiedeva la condanna ad anni due e mesi due di reclusione) con formula piena, per non aver commesso il fatto, con condanna di Michele Castelluccio, classe 1992 di Foggia, ad anni due di reclusione ed euro 5164,00 di multa (accogliendo la richiesta del PM).
Entrambi gli imputati erano andati a processo per “violazione della normativa sugli stupefacenti“. Il De Cristofaro era accusato di essere il grossista dal quale si rifornivano alcuni ragazzi tra cui dei minori. Tanto la polizia lo aveva appreso da una fonte confidenziale che aveva indicato come, nel pomeriggio del 31 ottobre 2012, il De Cristofaro avrebbe ceduto, presso la sua abitazione, una panetta di sostanza stupefacente a dei ragazzi (definiti piccoli spacciatori) che lui stesso aveva reclutato. E, così, i poliziotti si sono appostati presso l’abitazione del De Cristofaro dove, effettivamente, nel pomeriggio, si presentavano tre ragazzi che entravano e vi rimanevano per circa 20 minuti. Nel frattempo notavano il De Cristofaro uscire dalla propria abitazione e recarsi nel recinto adiacente dove, vicino ad una imbarcazione, si accovacciava e prelevava un oggetto. Dopo di l’uomo sarebbe rientrato in casa con in mano lo stesso oggetto. Successivamente i tre ragazzi uscivano e venivano bloccati dai poliziotti, che nel frattempo si erano portati dietro il cancello d’ingresso.
Indosso al Castelluccio è stata rinvenuta una panetta di hashish che i poliziotti asserivano essere lo stesso oggetto che il De Cristofaro aveva prelevato nel recinto adiacente alla sua abitazione proprio nel frangente in cui i citati tre ragazzi erano in casa sua. Pertanto, procedevano a trarre in arresto il De Cristofaro ed il Castelluccio mentre gli altri due ragazzi veniva denunciati a piede libero.
La difesa, avvocato Angelo Salvemini del foro di Foggia, dopo un’intensa attività istruttoria, caratterizzata da produzione fotografica e ascolto di numerosi testi, tra cui i quattro poliziotti, ha dimostrato che questi ultimi non avrebbero mai potuto vedere l’oggetto che il De Cristofaro avrebbe prelevato vicino alla imbarcazione e, quindi, non essendoci la prova della cessione (che secondo gli agenti sarebbe avvenuta in casa), il De Cristofaro non avrebbe commesso il fatto contestatogli.
Redazione Stato@riproduzioneriservata
Va va evviva la legge italiana
Che vergogna.