Manfredonia, 05 novembre 2020. La crisi sistemica del mercato immobiliare e, più in generale del mercato delle costruzioni che ha colpito l’intero pianeta e l’Italia in modo particolare per tutte le sue debolezze strutturali, ha di fatto desertificato il Paese e la città di Manfredonia di quasi tutte le imprese di costruzioni.
Sono sopravvissute solamente quelle più grandi e con un mercato di riferimento estero e, artigiani che hanno avuto come riferimento un mercato di nicchia quali piccole manutenzioni e interventi immobiliari molto contenuti. Tutto questo è accaduto anche nella città di Manfredonia nella quale sono ancora in vita solo le imprese dimensionalmente più piccole e flessibili, mentre le altre o sono fallite o si sono ridimensionate o convertite in altri modelli di business.
Per poter cogliere le straordinarie opportunità che vengono dai due strumenti di rilancio del Paese, quali il credito di imposta 110% relativo a tutti lavori da effettuare per rendere più green e resiliente l’enorme patrimonio immobiliare da riqualificare e gli oltre Euro 208 mld assegnati all’Italia nell’ambito del Next Generation Eu per ammodernare il Paese, è necessario che la città si organizzi per cogliere questa straordinaria e irripetibile occasione per entità finanziaria e modalità di accesso. Fondi che dovranno essere investiti entro il 2021-2023.
La costituzione di una rete di impresa tra tutti i soggetti che contribuiscono alla creazione di tutta la catena del valore del settore può essere la soluzione organizzativa, gestionale e finanziaria per superare i limiti che oggi hanno le imprese di costruzioni della citta (piccola dimensione, assetti organizzativi inadeguati; per niente attraenti dal punto di vista finanziario, assenza totale di management, scarsa produttività). In altre parole il nanismo di impresa costituisce un grande impedimento per poter cogliere le grandi opportunità di rilancio della città.
Un’impresa leader appartenete alla filiera del settore potrebbe mettere insieme imprese disponibili a cooperare per la costruzione di “ecosistemi innovativi” attorno alle grandi “missioni” indicate dal Piano nazionale di ripresa e resilienza.
Il credito di imposta per le ristrutturazioni immobiliari e l’accesso ai fondi del Next Generation Eu sono due strumenti efficaci per rilanciare la città, ma è necessario per poterli intercettare in modo adeguato avere un soggetto e un’organizzazione strutturata dal punto di vista tecnico, finanziario e gestionale tipico delle grandi imprese di costruzioni e, la soluzione di breve periodo potrebbe sicuramente essere la costituzione di una rete di imprese aperta anche ad altre realtà imprenditoriali fuori territorio che mettano in comune esperienze, tecnologia, know how e competenze che la piccola impresa presa individualmente non ha. La rete di impresa che si immagina è fatta da fornitori di materiale edile, imprese di costruzioni e tecnici del settore, tra i quali Ingegneri e architetti edili nonché professionalità formate nel campo dello studio e ricerche di gare pubbliche e private. La rete di impresa costituisce uno strumento di collaborazione imprenditoriale, che non fa venire meno né l’autonomia patrimoniale né quella giuridica dell’impresa, ma consente a tutte le imprese partecipanti di mettere in comune le diverse conoscenze ed esperienze al fine di accrescere la curva di apprendimento di ogni impresa partecipante. E’, di fatto un modo per ricostruire la MUCAFER la cui assenza nella città si sente e, non solo dal punto di vista economico. La città ha un bisogno vitale di una organizzazione che cominci a progettare e realizzare una città più bella e resiliente che sia attrattiva e performante e, che recuperi l’enorme patrimonio di competenze che si è disperso con la grande crisi sistemica del settore iniziata nel 2008 e tutt’ora in corso.
Le risorse umane e le professionalità sono tante nella nostra città, io ne conosco moltissime, anche competenze che potrebbero dare un salto manageriale alla rete, bisogna semplicemente superare i limiti personali e culturali del personalismo familiare.
Costruiamo insieme è l’invocazione che Papa Francesco nella Sua enciclica “Fratelli Tutti” rivolge a ciascuno per uscire dalle tante difficoltà del nostro tempo ed è l’unica ricetta che può farci uscire dallo stato di difficoltà attuale. E’, tempo di osare anche per la nostra città. Non più competizione amorale ma cooperazione per un futuro diverso e più equo.