Roma – ANCORA in bilico il futuro della Finanziaria 2010. E’ stato in primo luogo il congelamento, e/o la bocciatura, di 12 dei 14 emendamenti presentati in commissione Bilancio alla Camera a creare una “relativa tensione” per la sicurezza del normale iter procedurale atto ad invalidare la misura governativa. Tensione sfociata anche da parte dell’opposizione dopo l’annuncio del relatore Massimo Corsaro di presentare due nuovi emendamenti interamente sostitutivi degli articoli 2 e 3 del testo originale della misura. I rappresentanti dell’opposizione avrebbe chiesto infatti uno “slittamento” dell’approdo in aula a Montecitorio del testo. I centristi, come l’Italia dei Valori, si sono detti disponibili per un confronto “coeso fra le parti” lungo un’altra settimana. Nonostante il governo, attraverso il relatore del testo, Massimo Corsaro, abbia dovuto fare “retromarcia” su alcune proposte contenute negli emendamenti di maggioranza, è riuscito in ogni modo a mantenere “salde” alcune indicazioni evidenziate dai partiti della coalizione: dovrebbe infatti essere salvo il rifinanziamento delle missioni militari all’estero (500 milioni solo per il 2010), come sarebbe stato stabilito il rimborso per le ronde che non saranno quindi più composte da volontari ma da cittadini “mercenari”. Previsto anche un “minicondono previdenziale” in favore delle aziende che sono indietro con i versamenti Inps, oltre a fondi per il sostegno delle piccole e medie imprese e per il rimborso dei risparmiatori che avevano sottoscritto azioni Alitalia. Fondi anche per il Ponte sullo stretto, per un totale di 1 miliardo e mezzo di lire circa. Per il taglio alle autonomie locali: le indicazioni emerse lasciano pensare ad una “volontà facoltativa” per l’adozione delle misure, mentre il governo – dopo le pressioni derivanti da tutti i sindaci d’Italia – è stato costretto a inserire nella manovra quasi un miliardo di euro per il rimborso dei Comuni che non possono più contare sulle entrate dell’Ici della prima casa. Il Governo centrale sembra quindi indirizzato verso una forma di “autogoal finanziario”: la scelta di cancellare le entrate Ici a favore dei comuni dovrà probabilmente essere risanata tramite un rimborso “doppio” a favore delle stesse amministrazioni (156 milioni per il 2008, 760 per il 2009, che portano il totale dello stanziamento a 3 mld per lo scorso anno e 3,3 per l’anno in corso). Lo stesso dicasi per l’accorpamento dei ministeri del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali che probabilmente verrano “ridisgiunti” a favore della nascita del ministero della Salute. Il costo per le cassi statali dovrebbe aggirarsi sui 2 miliardi di euro. Alla base delle misure della manovra economica del prossimo anno, queste fonti: entrate derivanti dai fondi recuperati all’estero mediante la misura dello scudo fiscale (3,2 miliardi), le risorse confiscate alla criminalità organizzata, i condoni e lo storno di risorse da enti del mondo del lavoro, come i Fondi interprofessionali per esempio e il Fondo Inps per il Tfr, per i quali sono in corso delle divergenze con Confindustria (i fondi sono alimentati come è noto con lo 0,30% della busta paga dei lavoratori). Per il Fondo Inps: il Pd ha posto il suo veto per il suo utilizzo nel Tfr per la copertura in Finanziaria del cosiddetto ‘Patto per la salute’: in una conferenza stampa i democratici hanno sostenuto che a regime “l’operazione sconterà probabili effetti di deficit”; contestata anche la norma che offre la possibilità alle Regioni di utilizzare i fondi Fas per ripianare il deficit della sanità (fonte: Rassegna.it). Per il ministro Sacconi: oltre allo “spacchettamento” del suo dicastero, per quanto riguarda i tagli alla sanità e il suo progetto di privatizzazione, il ministro italiano dovrà anche tenere conto del Patto sulla salute sottoscritto dalle Regioni. Senza un accordo sul Patto per la salute il sistema delle Regioni avrebbe perso circa 1,8 miliardi per la sanità. “In commissione Lavoro, il governo ha presentato emendamenti al progetto di legge Finanziaria 2010, che rappresentano un vero ribaltamento al collocamento obbligatorio dei disabili ed un ulteriore svuotamento del Protocollo di intesa del luglio 2007”, ha dichiarato il segretario confederale della Cgil Fulvio Fammoni, che fa luce sarcasticamente sull’entità delle risorse destinate alla tutela dell’occupazione: all’incirca 245 milioni di euro. In particolare per le autonomie locali: i risparmi attesi passeranno da 515 a 335 milioni di euro. A beneficiarne saranno ancora una volta le province, data la riduzione di assessori ma non di consiglieri. Partendo dalla quantificazione dei tagli: nel triennio 2010-2012, 60 milioni dalle amministrazioni provinciali e 240 da quelle comunali, di cui solo 20 dalla prossima annualità. Gli enti locali potranno da un lato ridursi i consiglieri e gli assessori, da un altro eliminare i difensori civici, le circorscrizioni e i direttori generali. Altri fondi in arrivo dal passaggio delle Comunità Montae dalla “orbita” statale a quelle delle Regioni (35 milioni di euro), oltre all’invito (fonte: Sole24ore) alle regioni a ritoccare gli stipendi dei propri consiglieri per non superare i tetti ai compensi fissati per i parlamentari.
Economia "In stasi" approvazione Finanziaria 2010. Taglio delle autonomie locali: verso adesione 'facoltativa'...
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