“L’INAF risulta di gran lunga l’Istituto dove i fondi sono spesi meglio” ha dichiarato il Presidente dell’INAF Maccacaro che i visitatori di Astronomos 2011, presso l’Expolevante, avranno modo di ascoltare durante la Cerimonia di Apertura, alle ore 18 presso la Sala Gagarin del padiglione 10.
Maccacaro terrà una conferenza dal titolo :”Da Galileo ai buchi neri: 400 anni di osservazioni astronomiche”. Ci illustrerà come l’Astronomia si è evoluta a partire da Galileo, accusato di voler sovvertire la filosofia naturale aristotelica e le Sacre Scritture. Oggi gli astronomi dell’INAF, che per fortuna non sono sottoposti al rischio dell’accusa di eresia o abiura, nonostante le difficoltà finanziare della ricerca scientifica, producono una scienza di elevata qualità.
“L’INAF ha dimostrato più volte di essere un Istituto di ricerca competitivo con una produzione scientifica di primo piano. Ora impariamo che è anche a basso costo! Chi continua a professare il valore del merito e l’importanza della premialità, sappia dunque – auspica Maccacaro – superare la miopia dei tagli “orizzontali”, antitetici alla valutazione e alla meritocrazia, e introduca differenziali che, ad esempio, leghino la frazione del turnover utilizzabile per nuove assunzioni alla produttività di un Istituto di Ricerca e al suo costo effettivo. Così come non piacciono i finanziamenti “a pioggia”, non piacciono neppure i tagli “a pioggia”!”
Alle ore 20 lo stesso Maccacaro in collaborazione con Pietro Rafanelli, Direttore del Dipartimento di Astronomia dell’Università di Padova, condurrà un collegamento in controllo remoto, via internet, con l’Osservatorio Astronomico di Asiago per permettere ai visitatori di osservare il cielo da un postazione privilegiata e non accessibile normalmente a tutti.
Come prologo alla cerimonia di apertura di Astronomos 2011, è previsto alle ore 12, nella sala Gagarin, l’intervento del noto astrofisico Giovanni Bignami, presidente del COSPAR (Comitato Mondiale sulla Ricerca Spaziale). Egli presenterà il suo nuovo libro “ I marziani siamo noi”. Con tale opera il Prof. Bignami intende invertire l’immagine collettiva dei marziani. Se accettassimo di non essere i soli abitanti dell’Universo, potremmo immaginarci alieni di altre ipotetiche civiltà. “Se su Marte c’è stata (o c’è) vita, anche nella forma elementare di batteri o unicellulari eucarioti, sorge naturale la domanda: potrebbe la vita marziana essere arrivata sulla Terra, portata da uno qualunque dei sassi in arrivo da Marte? In altri termini, non è che per caso siamo anche noi marziani? O viceversa, magari è stato un sasso terrestre a portare la vita su Marte, se mai c’è stata o c’è? Forse i terrestri sono loro?”.
Con queste premesse, parte ASTRONOMOS 2011 il primo grande salone dedicato all’Astronomia.
anton.mancini@libero.it