Promosso dalla Provincia di Foggia e dall’Assessorato al Mediterraneo della Regione Puglia e dell’Unione Europea e fondato da Giuseppe Normanno, l’iniziativa ha visto anche laboratori didattici (riservati agli studenti aderenti) guidati da Antonio Fortarezza e Ferruccio Castronuovo condotti al recente Cineporto (situato in via San Severo), e due importanti omaggi fondamentali per la storia del territorio foggiano.
Un omaggio dovuto a Maria Marcone (morta lo scorso gennaio), famosa scrittrice pugliese nata a Foggia, trasferitisi poi a Bari, ricordata con la proiezione del film “La casa delle donne” di Mimmo Mongelli, tratto da uno dei suoi scritti. Tenace e ardita nonostante la sua malattia che la portata alla morte e alle difficoltà professionali incontrate durante la sua vita perché donna (numerosi litigi avuti, infatti, con uomini come Moravia e Feltrinelli), il film mette in scena la complessità delle vicende familiari e riprende le tradizioni tipiche del luogo pugliese, oltre a dimostrare come gli uomini sono una nullità, mentre le donne hanno il coltello dalla parte del manico.
Un altro doveroso omaggio è stato rivolto a Foggia nel 70° anniversario dei bombardamenti, rimembrando l’estate del 1943 quando i foggiani sono caduti sotto le bombe degli alleati. Un modo per conoscere il nostro passato spiccando le ali per volare verso il futuro attraverso una rappresentazione teatrale diretta da Tonio Sereno e recitata da Luigi Schiavone in un monologo che ripercorreva quei fatidici giorni chiamando “coriandoli” quegli ordigni esplosivi che hanno portato solo sofferenza e morte; successivamente un documentario di Giovanni Rinaldi con la testimonianza di tre persone che hanno vissuto dal vivo la guerra affinché non vada perduta la cultura dei braccianti. Quindi uno strumento di recupero e di difesa della memoria con la ripresa dei volti che meglio possono trasmettere le emozioni a una generazione che ormai “non chiede più di raccontare”.
Chiusa in bellezza, pertanto, questa settimana artistica esordendo con un documentario di una realtà come quella di Taranto soffocata dai fumi provenienti dall’Ilva e un personaggio che tenta il destino da chi il destino l’ha già perso. Filmati a ragazzi che vivono l’arduo tentativo di trovare un lavoro e “Fellineide” di Ferruccio Castronuovo che riprende alcune espressioni di Federico Fellini mentre dirigeva il cast del film “La città delle donne”. A seguire una storia di emigrazione dalla Calabria al Belgio, una storia di una canzone che ha fatto innamorare tutto il popolo italiano: “Marina” di Rocco Granata, ieri presente all’ultima del festival per ritirare il premio tributatogli. Artista italo-belga, calabrese d’origine ha riproposto la sua famosa canzone coinvolgendo e suscitando emozioni in tutti.
A termine serata le varie premiazioni. La giuria dei lungometraggi, preseduta dal regista Nico Cirasola e formata dal Professore di Storia del Cinema dell’Università di Foggia, Eusebio Cicotti, ha premiato come miglior film “Marina” di Stijn Coninx, miglior sceneggiatura “Il pasticciere” di Luigi Sardiello, miglior attore Antonio Catania ( interprete de “Il pasticciere”), miglior attrice Sara Forestier (interprete di “Sandrine nella pioggia” di Tonino Zangardi), il premio speciale per i valori plastici a “Sandrine nella pioggia” di Tonino Zingardi, il premio speciale per la migliore opera a “Caccemitt” di Michele Creta, il premio intitolato a “Giuseppe Normanno” a “Otello” di Hammudi Al-Rahmoun, il premio della critica a “Marina” di Stijn Coninx.
La giuria della sezione dei cortometraggi, presieduta dal regista Ferruccio Castronuovo e composta dal regista Lorenzo Sepalone e dal giornalista Michele Campanaro ha assegnato un ex aequo per il miglior cortometraggio a “Buongiorno signor bellavista” di Alessandro Marinaro e “Margherita” di Alessandro Grande.
La direzione artistica ha dato una menzione speciale a “Il sorriso di candida” di Angelo Caruso.
Infine il pubblico tra i cortissimi (della durata minore ai 5 minuti) “Blush” di Simone Barbetti, “Malatedda” di Diego Monfredini e “Questione di ordine pubblico” di Marco Adabbo ha decretato come vincitore quest’ultimo.
(a cura di Sonia Scarpiello– soniafg@hotmail.it)
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