Foggia/ Manfredonia, 6 giugno 2023 – “Senti a me…mo ti parlo papale papale…io tengo il sangue freddo e tengo che oggi mi devono fregare…tengo il sangue freddo e sono sicuro il problema è che inerente che sta il primo fatto e che sta il secondo fatto in mezzo, quelli a me non mi fanno uscire più perche…incomprensibile.. e stanno in campagna un’altra volta con tutte le impronte mie e tutte le cose mie…io ero l’unico che stavo insieme il pomeriggio…mi capisci“.
Queste le parole che Giuseppe Rendina, nato a Trinitapoli il 27.02.1977, ha rivolto alla madre, poche ore dopo l’omicidio di Davide Pasquale e Gerardo Cirillo, confessando “i misfatti” dallo stesso “posti in essere l’11 marzo 2022“, l’omicidio dell’agricoltore Giuseppe Ciociola, e “il 30 luglio 2022“, dunque l’omicidio dei Cirillo.
E’ quanto emerge dall’ordinanza applicativa della misura coercitiva della custodia in carcere a carico dell’uomo, a firma del gip. del Tribunale di Foggia, dott. Giuseppe Ronzino, P.m. Matteo Stella, nell’ambito del procedimento penale nel quale è stato indagato per i fatti avvenuti in località Alma Dannata, in agro di Zapponeta (Fg). Come risaputo, l’uomo era già stato arrestato per l’omicidio per il duplice omicidio del luglio 2022.
Le accuse
Tra l’altro l’uomo è accusato di essersi introdotto all’interno del podere della vittima (Giuseppe Ciociola), “in virtù dei loro rapporti di amicizia e affari e approfittando della circostanza che la stessa fosse intenta ad armeggiare con degli attrezzi china su un banco di lavoro, ha cagionato la morte dell’amico e del socio in affari (Ciociola,ndr) attingendolo in regione occipitale con un colpo di pistola calibro .380 auto (c.d. 9 mm corto) esplosogli alle spalle da distanza ravvicinata (tra i 20 e i 40 cm) con un’arma clandestina, ricavata dall’alterazione di uno strumento da segnalazione acustica/lanciarazzi, per sottrarsi al saldo di un debito di lavoro“.
Il tutto con “le aggravanti di aver approfittato di circostanza di tempo, luogo e persona tali da ostacolare la privata difesa, abusando di relazioni di ospitalità e per motivi futili“.
Lo stesso Rendina Giuseppe è stato accusato di “detenere illegalmente presso il podere di Giuseppe Ciociola (…) un fucile Benelli cal.12 (…) provento di furto (…).
Sono 7 le persone offese per la morte di Giuseppe Ciociola, prossimi congiunti dello stesso. Alcuni figli dell’uomo sono difesi dall’avvocato Francesco Le Noci del foro di Foggia.
Come è stata delineata la personalità dell’indagato
“E’ stata proprio la captazione che registrava l’esecuzione degli omicidi di Davide Pasquale e Gerardo Cirillo che ha consentito di delineare la personalità dell’indagato, rivelandone la capacità di commettere efferati delitti per ragioni economiche, la disinvoltura nella loro realizzazione e la conseguente mancanza di rimorso, cosi inducendo a una rilettura del complessivo materiale indiziario sino ad allora acquisito e rivelando le connessioni tra i vari elementi tali da far assumere agli stessi concretezza e determinatezza”, si legge tra l’altro nella citata ordinanza eseguita a carico dell’uomo, come reso noto da StatoQuotidiano.it lo scorso 26 maggio 2023.
In particolare, i circostanziati riscontri investigativi delegati al G.I.C.O. della Guardia di Finanza avrebbero fatto emergere che: nel 2021, il soggetto deceduto sarebbe risultato beneficiario di contributi pubblici destinati alle aziende in difficoltà a seguito della pandemia Covid 19 – nonché di ulteriori somme derivanti da agevolazioni fiscali, per un totale di circa 500.000 euro; il soggetto attinto da misura cautelare personale, quindi, avrebbe ricevuto dalla vittima un prestito, pari a circa 60.000 euro, da impiegare in un’attività di ristorazione; a seguito delle pressanti richieste di restituzione della somma prestata, il presunto omicida – nell’impossibilità di farvi fronte – si sarebbe, dunque, determinato ad assassinare il suo finanziatore.