Mirko Tammaro, 28 anni di Orta Nova, accusato dell’omicidio di Andrea Gaeta, 21 anni, figlio del boss locale Francesco, noto come “Spaccapallin”, ottiene uno sconto di pena in appello. La sentenza riduce la sua condanna a 16 anni e 8 mesi di reclusione, rispetto ai 22 anni e 4 mesi della prima sentenza emessa un anno fa con rito abbreviato. Gli avvocati di Tammaro avevano richiesto l’assoluzione, sostenendo che il giovane avesse agito in legittima difesa, ricordando che anche la vittima era armata (aveva una pistola negli slip). Tuttavia, i giudici hanno accettato solo la richiesta relativa alle attenuanti generiche.
L’omicidio sarebbe stato scatenato dalla gelosia: quella sera Tammaro aveva visto la vittima in compagnia della sua ex fidanzata. Poco dopo, incrociò l’auto di Gaeta con la ragazza a bordo. I due si fermarono, scesero dalle loro auto e Tammaro estrasse una pistola sparando. Il figlio del boss, ferito, riuscì a tornare in macchina ma collassò poco dopo. Tammaro si recò a casa e raccontò l’accaduto, per poi allontanarsi da Orta Nova. Si consegnò ai carabinieri di Termoli qualche ora dopo.
Gli autori materiali e intellettuali dell’omicidio di Gerardo Tammaro, padre di Mirko, ucciso da due sicari il 3 ottobre 2022, restano ancora sconosciuti. L’ipotesi è che si tratti di una vendetta legata all’omicidio di Gaeta, avvenuto un mese prima. Tuttavia, al momento le indagini sono in stallo.
C’è bisogno di prove per capire chi ha fatto uccidere Gerardo Tammaro? Ecco perchè la giustizia va a rotoli….