“Prima e fondamentale questione: la condanna riguarda tutto il periodo in cui la lotta alla xylella era sotto la esclusiva responsabilità del Governo italiano e dei suoi commissari”. Questa la nota della Regione Puglia.
Seconda questione: la sentenza non riguarda la Regione Puglia che anzi, da quando ha cominciato ad occuparsi della Xylella, gennaio 2016, ha finalmente realizzato un’organizzazione relativa ai monitoraggi e agli abbattimenti che ha soddisfatto i Commissari Europei che dal 2017 non hanno più mosso critiche formali al nostro sistema che anzi è stato indicato come un sistema di riferimento anche per gli altri Paesi europei.
Gli abbattimenti
Da quando le norme nazionali sono state modificate su richiesta della Regione Puglia, sono stati effettuati oltre 5.000 abbattimenti. Resta il fatto che solo il primo monitoraggio avviato dalla Regione Puglia nel 2016 ha drasticamente migliorato la situazione e risolto le contestazioni di omesso monitoraggio.
I numeri
Il direttore del Dipartimento Agricoltura, Gianluca Nardone della Regione Puglia ha partecipato all’inizio di questo mese alla riunione della Commissione UE DG SANTE nel corso della quale si è preso atto che la Xylella è un’infestazione insediata sul territorio europeo e che quindi dovranno essere cambiate le politiche di approccio alla lotta all’infestazione. Nardone dichiara: “Dal gennaio 2016 la Regione Puglia ha condotto 3 monitoraggi sulla fascia di 30 chilometri che rappresenta la “trincea” a difesa dell’avanzata del batterio. Il quarto è appena iniziato”.
Questi i numeri dei 3 monitoraggi: oltre 490.000 celle ispezionate; 520.000 analisi di laboratorio;
5.731 piante trovate infette di cui 5.130 abbattute. Ne restano da abbattere, quindi, circa 600 che, secondo il piano di intervento, saranno tagliate entro i prossimi 30 giorni.
Ogni monitoraggio prevede la suddivisione del territorio in quadrati con lato di 100 metri nelle quali procedere ad ispezione visiva e raccolta delle piante da inviare ai laboratori.
Il cambio di passo avviene proprio grazie alla Regione Puglia a partire dal gennaio 2016, che ha realizzato e ripetuto 3 volte un monitoraggio colossale del tutto rispettoso delle regole europee”.
La nota dei consiglieri del M5s
“La condanna dell’Unione Europea all’Italia per non aver attuato le misure per il contrasto alla diffusione della Xylella, è l’ennesimo fallimento di cui Emiliano e tutto il centrosinistra dovranno rispondere agli agricoltori. Lo scaricabarile sulla Giunta precedente non lo assolve in alcun modo da una gestione della situazione all’insegna dell’improvvisazione, con l’approvazione di una legge per il contrasto alla batteriosi del tutto inefficace. Ora la situazione è ancora più confusa con il caos nell’Arif, dovuto alle dimissioni del commissario Milillo, che di fatto sta rallentando il piano anti Xylella. Il tutto nel silenzio del presidente/assessore all’agricoltura che non ha ancora detto una parola sull’Agenzia”. Lo dichiarano i consiglieri del Movimento 5 Stelle.
“L’ ex ministro Lezzi– continuano i pentastellati – sin dall’inizio del suo mandato aveva avviato una interlocuzione seria con gli agricoltori, a lungo abbandonati dai governi precedenti, e le associazioni di categoria per la lotta alla Xylella e stanziato risorse importanti. Un percorso che siamo certi proseguirà anche con il nuovo Governo. Serve una seria programmazione per far sì che l’Agenzia Arif prosegua con monitoraggi e abbattimenti e per un piano per la rigenerazione del paesaggio che non si basi solo sull’aspetto economico. Tra Xylella, PSR fermo, impianti irrigui inefficienti e mancate richieste della Regione dello stato di calamità per le gelate dello scorso maggio, i nostri agricoltori sono ormai allo stremo. Serve è un programma serio per il rilancio del settore, non le sceneggiate sui trattori”.