Riceviamo e pubblichiamo l’intervento di Maddalena Di Natale, imprenditrice del settore del turismo e della comunicazione. Ha vissuto in Canada, Malta ed Albania, gira il mondo per hobby e per lavoro. E’ di Foggia, si candida alle regionali nella lista della Lega, presidente Raffaele Fitto.
“Noi donne paghiamo ancora lo scotto di una mentalità retrograda e medievale. Quante volte ho subito personalmente commenti sessisti ed inviti a “togliere la polvere, a fare la spesa, a lavare i piatti”, in risposta alla mia posizione di candidata al consiglio regionale. Sono frasi volte a sminuire la figura della donna in politica o in altri ambiti considerati prettamente “maschili”, mancando di rispetto anche a tutte le mamme, le casalinghe, le donne che hanno scelto di dedicare tempo e amore alle loro famiglie.
Il problema più grave è che questo modo di agire, e di pensare, ha portato la qualità della leadership in politica, come nel lavoro in generale, ad essere sempre più scarsa e sciatta. Con questo, non voglio affermare una qualche superiorità di un genere rispetto ad un altro, ma semplicemente sottolienare che, se si potessero selezionare i nostri leader o i nostri rappresentanti con una netta parità di opportunità, non solo si offrirebbero molte più possibilità di esprimersi ai talenti nascosti, ma sarebbero selezionati in un bacino molto più vasto. Si darebbe la possibilità agli uomini come alle donne di qualità di emergere ed affermare la propria leadership e rappresentanza in un’ ottica di uguaglianza e valore effettivo.
La presenza femminile negli organi di amministrazione e controllo della pubblica amministrazione ed in politica, come opportunità, non è solo un pieno riconoscimento per le donne delle loro capacità e competenze, ma anche di una migliore performance per le nostre amministrazioni , grazie alla possibilità di contare su dinamiche di diversity nella propria governance. Purtroppo siamo ancora in alto mare, è per questo che esorto ogni giorno i giovani, sia donne che uomini, ad avvicinarsi alla politica, perché la politica è espressione delle nostre idee, sviluppo dei nostri progetti ed amore per la nostra terra.
Un piccolo passo è stato compiuto in Puglia nella modifica del sistema elettorale inserendo la doppia preferenza. Questo per cercare di superare quel gap culturale che vede l’uomo in posizione di vantaggio, nell’immaginario collettivo, nel rivestire ruoli politici. Ma la strada è ancora lunga.
Personalmente credo che grandi passi nel processo evolutivo per rendere sempre piu invisibile la linea di demarcazione tra uomo e donna, in ambito lavorativo, sia nell’educare i nostri ragazzi, fin dall’infanzia (come mi sto preoccupando di fare anch’io con le mie bimbe) che non esistono colori, giochi, mestieri per maschietti o per femminucce, nello spingere i nostri figli a creare sinergie e gruppi di gioco misti, ad invitare a casa amici ed amiche per attività scolastiche pomeridiane, per abituarli sin da bambini a non creare barriere mentali, psicologiche e soprattutto pregiudizi verso il sesso opposto.
Quello che dobbiamo aspettarci dai nostri prossimi esponenti regionali, ma soprattutto quello in cui io credo fermamente e che portero’ avanti qualora domani fossi eletta in consiglio, è anche il supporto pubblico alle famiglie, sottoforma di bonus per babysitter, di incentivi alla formazione sportiva dei bambini (diritto allo sport che deve andare di pari passo con il diritto all’istruzione, entrambi garantiti a tutti, senza distizione di portafoglio familiare).
Ci sono decine di centri sportivi abbandonati nella nostra provincia e centinaia di associazioni che avrebbero voglia di gestirli ma non c’è nessuno che li coordina e concretizza i progetti. Lo sport nella formazione dei nostri bambini è fondamentale per creare interazione comune tra i generi, senza tralasciare il concetto che questo tipo di supporto donerebbe più serenita ad una famiglia moderna che si approccia a diventare nucleo della società del futuro, una società che forgia persone sicure e competitive per affrontare il mondo globalizzato.
Cresciamo i nostri figli in un’ottica di rispetto reciproco per avere un domani donne più sicure e uomini migliori”.