Manfredonia – L’ASSESSORE alle Risorse Agroalimentari Dario Stefàno ha assistito personalmente ad una battuta di pesca al largo del Gargano, su invito del Consorzio per la Gestione del Mercato Ittico, che raggruppa le cooperative di pescatori di Manfredonia e, di fatto, rappresenta la seconda flotta peschereccia più numerosa dell’Adriatico. Ad accompagnarlo, i rappresentanti delle principali associazioni di categoria e dell’Amministrazione comunale di Manfredonia con l’assessore Angelillis.
Un sopralluogo, si è detto, per verificare de visu lo stato di attuazione delle nuove norme comunitarie per la pesca nel Mediterraneo entrate in vigore il 1 giugno scorso (Regolamento Ce 1967/2006) e gli effetti del fermo straordinario della pesca (1mese) appena terminato.
COSA CAMBIA – Dal 1° giugno 2010, infatti, terminato il periodo di applicazione delle deroghe concesse dall’art. 14 del Regolamento CE 1967/2006, sono diventate obbligatorie alcune misure, tra cui:
– l’adozione di reti con maglie di dimensioni maggiori di quelle autorizzate fino al maggio scorso;
– la proibizione dell’uso dello strascico per la pesca del novellame di sardina (bianchetto) e di pesci adulti di piccola taglia (rossetto);
– la distanza dalla costa e/o profondità alle quali effettuare la pesca a strascico;
– l’impossibilità per le imbarcazioni pugliesi di effettuare attività di pescanei tratti di mare a nord del Gargano, nella zona FAO GSA 17 .
In realtà si è trattato, come sottolinea l’assessore Stefàno, “di un confronto con i pescatori sul loro luogo di lavoro quotidiano, per fare insieme un primo bilancio e soprattutto per pianificare le prossime azioni, che vanno sempre più verso un percorso di autoregolamentazione responsabile. D’altro canto la flotta peschereccia pugliese ha già dato prova di grande responsabilità, sia sul fronte delle nuove norme europee che per la esecuzione del fermo straordinario”.
E così tra seppie, scampi, triglie e pesce azzurro, tirati su con le nuove reti a maglie larghe previste dal vigente regolamento comunitario, c’è stata l’occasione per parlare direttamente con i pescatori “interpreti di un cambiamento epocale, con tutte le difficoltà che ne sono derivate – ha sottolineato l’assessore – ma anche per ragionare assieme delle prospettive future, nella consapevolezza comune di come sia necessaria una pesca selettiva per tutelare la risorsa ittica. “Puntiamo – aggiunge l’assessore Stefàno – ad un riequilibrio fra obiettivi che non sono affatto incompatibili: il recupero delle redditività degli operatori della pesca e la tutela dell’ecosistema marino a rischio di depauperazione.
“Ora – conclude – occorre anticipare la pianificazione su cui il governo nazionale è in ritardo clamoroso, mettendo a punto piani e misure di autoregolamentazione che assicurino una gestione ottimale della risorsa mare e, nel contempo, consentano il recupero delle redditività di una delle più antiche tradizioni produttive della Puglia, tornata al centro dell’agenda del governo regionale.”
Redazione Stato